Mione, Pittiglio, Damiano, Castaldi, confluiti in Articolo1 – Mdp dopo la frattura con il Pd, esordiscono a tutto tondo davanti ad un pubblico esigente e critico. Il declino della città è sentito e da tempo dibattuto e l'essere prevenuti verso la politica si respira nell'aria, condizione contrastata però dalla "necessità di credere" dei presenti e dalla passione dei relatori del nuovo gruppo.
La voglia di interessamento concreto è ben evidente e va di pari passo con le critiche all'Amministrazione, la richiesta di aiuto è pressante ed il dialogo in sala diventa presto funzionale, il microfono gira veloce e il dibattito prende forma.
L'incontro è stato organizzato velocemente e precede di poco il Consiglio Comunale di giovedì 9 marzo, per il quale Mione e Pittiglio hanno presentato un'ordine del giorno sulle problematiche del commercio cittadino.
"Noi, come ben sapete, siamo da poco usciti dal Partito Democratico per problematiche di ordine nazionale, come pure per chiare divergenze di ordine locale - esordisce Mione - ma questa non è una manifestazione di partito, qui vogliamo creare un'Associazione, che vada ad evidenziare e valutare tutte le problematiche della città. Tutti i presenti sono invitati a partecipare. Questa riunione non è una riunione contro gli amministratori comunali, ma dobbiamo annotare con dispiacere che non tutto viene da loro adeguatamente valutato e preso in considerazione; la voce dei presenti è importante per chi ambisce, come noi, a diventare portavoce dei commercianti e dei cittadini tutti".
Il distinguo obbligato dalla politica precedentemente fatta in prima persona da Mione e Pittiglio viene richiesto entro breve dai presenti, la prevenzione è tanta ormai e la coppia è sicuramente parte, da tempo, della politica sarzanese, la domanda di prassi è: "Cosa cambia da prima ad ora, perché dovremmo fidarci ancora?".
"Ora ci sono in Consiglio Comunale due persone libere di pensiero e voto, due persone che in tante occasioni (e votazioni) hanno dimostrato la loro differenza, pur sottoposte a ferree logiche partitiche - risponde Rosanna Pittiglio - all'interno del contesto di partito dove eravamo non si riusciva ad interagire con quella parte dell'Amministrazione sorda alle nostre richieste. Ora, non più vincolati alle direttive, possiamo esprimere liberamente il nostro dissenso, portare in Consiglio le giuste rimostranze dei cittadini e contribuire con il nostro voto e con le nostre interrogazioni, insieme a voi, al necessario cambio di rotta".
La discussione prende velocemente forma e le voci si sovrappongono, il "Modello Sarzana" una volta invidiato e preso ad esempio da tanti, cominciando proprio da Pietrasanta ora invidiata, è stato poi sfruttato dai molti, dando i suoi frutti altrove, mentre Sarzana si è adagiata sugli "allori", si è fermata pigramente e piano spenta, si è limitata solo ad accompagnare un'eredità trovata.
È fresca la notizia che altri due negozi di Via Mazzini sono in chiusura e si trasferiranno proprio a Pietrasanta, sommandosi cosi alle numerose, troppe vetrine, con esposti i cartelli "vendesi o affittasi".
"Capisco che oggi è un po' di moda dire che va tutto bene - aggiunge sarcastico Mione - negare l'evidenza e tacciare le voci contrarie come affette da "gufismo", ma se non si ha la consapevolezza della malattia non si può pensare di curarla. L'apparente negazione della realtà da parte dell'Amministrazione è disarmante, e non la si cura certo con una gestione "ragionieristica" del problema ma con una visione ben più ampia, visione che, al momento, pare proprio mancare".
Le denunce dei presenti seguono un filo logico inattaccabile e si sommano alle segnalazioni dell'Associazione: si parte dal decoro cittadino che non c'è, frutto di una scarsa manutenzione, alla mancanza di punti di conferimento della differenziata, perlomeno per i commercianti, cosa che obbliga i visitatori delle vie storiche a esposizioni continue di cassonetti o dei mezzi che provvedono al loro ritiro, allo sviluppo esagerato del commercio sulla Variante che pare non fermarsi mai, come pure ai classici Laurina e Botta, pessimi biglietti di ingresso nel cuore della città, per finire all'apparente mancanza della Polizia Municipale ed al conseguente peggioramento del degrado, alla perdita del vero Mercato dell'Antiquariato e alla mancanza di parcheggi.
Da molti commercianti presenti vengono rimarcate e rigettate al mittente le accuse del Sindaco ai gestori stessi, tacciati di scarsa professionalità e impegno, il coro in risposta è unisono;
"Come si può pensare che un commerciante possa fare anche politica, idee, cassa e organizzazione - si chiedono i gestori - subire certe accuse senza mai avere un aiuto e un interessamento reale è grave, senza sapere a chi rivolgersi, senza qualcuno che passi a chiedere, a parlare, certe accuse sono veramente ingiuste, lavoriamo mentre intorno a noi aumentano degrado e insicurezza e ora diventiamo anche complici colpevoli?"
Sublima il tutto l'Architetto Damiano: "È ovvio che posso spendere tutti i soldi che si vuole in promozione di una bella donna, ma se la tengo maleodorante, vestita male e un po' sciancata, e mi limito a metterle gli orecchini nuovi di Christian Dior, non funziona, non è sufficiente. La gente veniva a Sarzana perché il Centro Storico era un salotto, un gioiellino curato ed accogliente. La libertà concessa a chiunque di fare quello che si vuole nel cuore vero di Sarzana deve smettere, la gente che veniva qui 10/15 anni fa, oggi viene e non lo riconosce più, Sarzana non piace più, e si sposta altrove".
Sulla politica espansiva della Variante, più volte denunciata all'Assemblea, rincara la dose il Presidente Mione: "Se i nostri Amministratori ritengono che il commercio si debba sviluppare sulla Variante e vogliono trasformare il Centro Storico in un dormitorio... è una prassi Amministrativa che ad alcuni può anche andare bene, basta però dirlo, basta ammettere che si smentisce ciò che si é promesso nei programmi elettorali".
Presenti tra gli altri alla serata; il Consigliere Comunale M5S Valter Chiappini, il Consigliere Regionale di "Libera-Mente Liguria" Francesco Battistini, parte attiva della discussione con un suo intervento, Maurizio Grassi e Fabio Lombardi di Confesercenti Val di Magra, l'ex Assessore Giulia Chiatti, Clarke Ruggeri e numerosi commercianti ben conosciuti e storici.
L'Assemblea si chiude, le chiacchiere e le discussioni si protraggono ancora fuori dal Barontini e la speranza che traspare è che, chiunque, al di là delle proprie appartenenze politiche, possa veramente incidere e avviare una svolta necessaria, non solo per i commercianti, ma per Sarzana tutta, lo faccia.