L'argomento del contendere è l'ormai famoso "sottopasso del Murello", via che divide Sarzana, realmente, in quanto accesso alla città, da tempo chiuso, ma anche politicamente, a quanto pare.
L'argomento è ostico, parte da lontano ed è oggetto, in quanto parte del Piano Botta, delle "attenzioni" della Direzione Investigativa Antimafia. Il sequestro dell'ampia documentazione relativa non ha comunque esonerato il Dirigente del Servizio Urbanistica del Comune dal presentarsi in Consiglio per relazionare su tempi e fideiussioni.
L'ordine del giorno urgente e la convocazione erano state "formalmente" presentate dal Presidente Mione e dal Consigliere Rosanna Pittiglio (Pd), ma la problematica sul sottopasso incriminato era stata ravvisata da tutta la Conferenza dei Capigruppo e dal Sindaco stesso, tutti (apparentemente) concordi sulla presenza in Consiglio del tecnico.
Il sottopasso ferroviario di via Emiliana - via del Murello, chiuso per problemi di sicurezza da fine 2011, di fatto divide la città in due tronconi, la vasta area interessata è stata penalizzata dalla chiusura e da anni si assiste alle proteste dei residenti e degli operatori commerciali della Variante Aurelia; inutili le lamentele e le petizioni effettuate contro i ritardi e le problematiche burocratiche tra Comune e Ferrovie.
I lavori, iniziati a maggio del 2012, si sarebbero dovuti concludere nello stesso mese del 2015 ma, di interruzione in interruzione, siamo arrivati ad oggi ed ancora non si conoscono ufficialmente i cronoprogrammi (annunciati ma non chiariti), le modifiche sopraggiunte al Progetto e le fideiussioni da escutere o meno.
Il Presidente del Consiglio Comunale Mione ha presentato l'ordine del giorno ringraziando (ironicamente) la stampa per le informazioni date sulle dinamiche man mano in corso del Progetto, le stesse informazioni che sono mancate e mancano però in via ufficiale al Consiglio Comunale.
Richieste le specifiche sul programma cronologico, sulle motivazioni dei gravi ritardi nella consegna dell'opera e sulle motivazioni della mancata escussione delle garanzie fideiussorie.
La lunga relazione del Dirigente ha ripercorso tecnicamente tutta la storia del progetto: dall'incidente occorso sulla linea ferroviaria soprastante in conseguenza al lavori del sottopasso (e relativo sequestro), alla crisi economica della Società che aveva assunto la convenzione della realizzazione dell'opera (a scomputo degli oneri di urbanizzazione), sino al riavvio dei lavori nell'agosto del 2016.
Il Sindaco Alessio Cavarra è poi intervenuto ripercorrendo brevemente la storia e confermando le dichiarazioni dell'Architetto Mugnaini: "I lunghi stop dei lavori dovuti alle note problematiche non sono in realtà stop completi, nel mentre ci siamo mossi e si è lavorato "dietro le quinte" per risolvere il tutto. Il Consiglio Comunale deve prendere atto che i ritardi nell'esecuzione dell'opera non dipendono da noi, nell'ultimo grosso ritardo di circa un anno e mezzo i tecnici hanno lavorato al massimo per fornire il materiale propedeutico indispensabile alla ripresa dei lavori".
"Per quanto riguarda le fideiussioni - aggiunge il Sindaco - se gli Uffici avessero decisi di escuterle avremmo causato una nuova dilatazione dei tempi, la convenzione firmata nel 2011 non è ancora scaduta (2021) e l'attuazione dell'opera è ancora nei tempi della convenzione".
Le dichiarazioni di Mugnaini e del Sindaco non soddisfano però il Presidente del Consiglio Mione che prende subito la parola, definendosi ora sottoposto ad ansie ulteriori: "Oggi apprendo che, astrattamente, i soggetti attuatori potrebbero sospendere o rallentare i lavori, attendendo con calma il 2021 per consegnare l'opera. E' inquietante consentire a delle ditte private la possibilità di tenere chiusa una via di accesso per 10/12 anni a loro discrezione; ci si chiede chi abbia accettato tali convenzioni".
E ancora, rivolto all'Architetto Mugnaini: "Leggo nella sua lettera dell'ottobre 2014 che le hanno comunicato che interrompevano i lavori, per difficoltà economiche, "sine die"! Lei ha accettato una interruzione sine die (senza giorno) dei lavori e ha semplicemente atteso il riavvio degli stessi: questo è il problema, con la sua azione Lei ha privato la città di un importante accesso e ancora non ci spiega i fatti, come non ci spiega quanti operai stanno lavorando e quando l'opera sarà finita. Andate a controllare ogni tanto? Andate a vedere se magari gli operai prediligono mettere "due mattoni" dai Botta anziché proseguire il sottopasso? Un ufficio non ha potere discrezionale di decidere se richiedere o meno l'escussione della fideiussione, di decidere o meno perchè "poi magari qualcuno fa causa" o rallenta ulteriormente i lavori, qui stiamo parlando di una gestione della cosa pubblica.
Lei viene qui e ci racconta una storiella, un racconto già conosciuto ma non risponde alle domande, il Sindaco le dà il suo beneplacito e parla di "lavori dietro le quinte", non so quali siano queste quinte e penso, Signor Sindaco, che in una Amministrazione Pubblica lavorare "dietro le quinte" non è mai una bella cosa.
Lei prima ha detto "grazie alle sollecitazioni degli Uffici su Banca Carige", ma noi non siamo promotori finanziari, noi abbiamo una ditta che si è impegnata a gestire delle opere in un determinato periodo. Le devo dire che l'interessamento degli Uffici Comunali che intervengono su una Banca che finanzia le opere dei privati mi mette qualche ansia, è un'ingerenza che fa pensare male. Lei Mugnaini ci deve rendicontare minuziosamente tutti i suoi interventi con la Banca e rispondere alle domande dei Consiglieri tutti".
La conseguenza delle parole del Presidente Mione è l'abbandono della Sala Consiliare, in aperta polemica, dell'Architetto Mugnaini - "ma cosa sono, sotto processo pubblico?" - dichiarava mentre si allontanava tra i richiami di Mione - "sono tutte sue letture, io ho rendicontato l'ovvia realtà".
Il burrascoso abbandono del Dirigente conclude la discussione in corso; giusto il tempo a Mione per chiedere al Segretario Comunale di mettere a verbale il comportamento del Dirigente prendendo tutti i provvedimenti del caso e per una rapida frecciatina al Sindaco: "Sono stato interrotto per una cosa gravissima per la quale, Lei che rappresenta l'Amministrazione, invece che ridacchiare farebbe meglio a scusarsi con i cittadini e con i Consiglieri tutti".
Conclusione: la discussione sul sottopasso è rimandata al prossimo Consiglio, sperando che nel frattempo siano resi disponibili tutti i documenti sequestrati dalla DIA (ora solo in parte riconsegnati agli Uffici e sotto tutela del Dirigente Mugnaini) e sia ricreata la necessaria armonia in Palazzo Roderio.