Accanto al Ministro infatti ha preso la parola il Partigiano Combattente Carlo Ferrarini, nome di battaglia Crispino, classe 1923.
E' stato il momento più significativo della manifestazione, quello che ci ha fatto vivere Carlo, quello che è venuto dalla voce di chi la guerra di liberazione nazionale l'ha fatta e ha permesso al nostro Paese di avere una bella Costituzione libera e democratica.
Bella nei suoi valori fondamentali e sempre attuale, ma che necessita ora di essere cambiata e rinnovata perché il Paese ha bisogno di riforme e ne ha bisogno ora senza rinvii. I partigiani Hanno lottato per un Paese libero ,in cui i cittadini fossero tutti uguali e avessero gli stessi diritti.
Dice Crispino:" La Costituzione è da 70 Anni la mia casa , e come tutte le case è solida e salda, nata dalla volontà di antifascisti, comunisti, socialisti, repubblicani e anche anarchici."Ma già da allora i Costituenti pensavano che ci potessero essere modi per rendere più snello il legiferare e che i cittadini dovessero avere voce in capitolo. Per questo il suo invito "o rinnovarsi o perire"!
Sono parole pronunciate alla presenza di duecento persone commosse ,fiere di essere lì a condividere gli stessi valori di 70 anni fa , nella consapevolezza che proprio per rendere quei valori attuali sia forte la necessità di rendere più stabile il nostro Paese. Così i Partigiani che votano Si al referendum del 4 dicembre donano al Ministro il fazzoletto tricolore dei partigiani e lei lo indossa subito, iniziando il suo intervento ringraziandoli:" Sono questi Ragazzi che oggi ci danno il senso vero della Riforma.
Il Ministro Pinotti ha sottolineato che " Serve un Paese in cui le leggi possano essere approvate in tempi in cui servono; occorre che la Costituzione eviti che il passaggio continuo di una proposta di legge , utile ai cittadini, la renda tardiva per mancanza di decisionismo.
La Democrazia per funzionare ha bisogno di discutere ma alla fine di decidere. Dopo anni e anni di discussioni e tentativi falliti, finalmente c'è la concreta possibilità di andare fino in fondo. Il Parlamento ha votato per sei volte, ora la parola passa ai cittadini.
I temi della riforma costituzionale sono gli stessi espressi praticamente da tutti i maggiori partiti, elezione dopo elezione: superare il bicameralismo perfetto, costruire un Senato delle autonomie, ridurre i parlamentari, avere leggi più rapide e Governi più stabili.
Chi vota "no" vuole dimostrare che questo paese è irriformabile. Ancora pochi giorni per convincere gli indecisi e spiegare loro le ragioni del "sì", buon lavoro a tutti Noi!"