"L'annuncio dato dal sindaco Cavarra della ripresa dei lavori il 2 maggio si è tradotto nella presenza in cantiere tra ieri e oggi di soli due operai per fare un po' di pulizia con un decespugliatore davanti ai box usati come spogliatoi - scrive il Comitato - Questo mentre l'amministrazione Cavarra si sta affannando a reperire denari per far quadrare il bilancio comunale e per far fronte ad alcune opere pubbliche impellenti, prima fra tutte la sicurezza nelle scuole. Si prospetta la vendita della residenza per anziani Sabbadini per ricavare tre milioni e mezzo. Per colmo di paradosso è esattamente la stessa cifra che il Comune ha ottenuto dallo Stato e dalla Regione per il Piano Botta e che dopo cinque anni non è riuscito a tradurre in importanti opere pubbliche come 33 alloggi sociali e il sottopasso di via Murello. E' un inaccettabile spreco di denaro pubblico. Ed è la conferma che la politica delle opere realizzate a scomputo degli oneri di urbanizzazione per evitare le gare di appalto, inaugurata dall'amministrazione Guccinelli nel 2002 con la piscina di Santa Caterina, si traduce in una sola parola: fallimento".
Il Comitato spiega così la decisione di scrivere alla regione: "Sarzana si avvia ad essere la città delle opere pubbliche incompiute. Per scongiurare la continuazione di questo spreco di risorse prelevate dalle tasche dei cittadini senza vederne i vantaggi, ci siamo rivolti alla Regione affinché verifichi che le opere del Piano Botta vadano a buon fine, eventualmente usando le fidejussioni sottoscritte dai privati che hanno firmato le convenzioni, posto che siano ancora valide. Non è tollerabile un altro sberleffo come la piscina di Santa Caterina, quel milione e mezzo di denari pubblici lì a marcire, di cui nessuno pare chiamato a rispondere. Diciamo che la misura è colma".
Qui sotto potete scaricare il testo della lettera.