"In tale merito la politica non può più entrare, posso però assicurare come non ci siano state scelte repentine ma il processo stia seguendo tempi e modi corretti e sufficienti - prosegue il primo cittadino - Il Segretario comunale, in possesso di un preventivo da parte di una società, ha ritenuto di dare corso alle indicazioni della Giunta attraverso un affidamento diretto previsto dall'attuale normativa in materia di contratti al di sotto della soglia dei 40.000€ prevista dal Dlgs. 163/06 e dal nuovo dlgs 50/16. Nonostante ciò il Segretario non ha ancora perfezionato la firma del Contratto con tale società in quanto in attesa di un parere integrativo da parte del Revisore dei Conti. Tale parere richiama alla sensibilità della materia trattata ed invita ad allargare la partecipazione ad inviare offerte per il servizio di redazione ed espletamento della gara di vendita della società a più soggetti attraverso la procedura comparativa. Rientrando nelle ipotesi che abbiamo delineato in delibera, il Segretario provvederà a modificare la determinazione seguendo tale indirizzo. Nei prossimi giorni gli uffici provvederanno all'invito di più soggetti per trovare il migliore ed il più economico, che possa seguire l'Ente nel complesso procedimento di gara.
L'indicazione dell'Amministrazione rimane dunque valida, ossia di procedere attraverso procedura di vendita, facendo gravare le spese sul soggetto acquirente e non sull'Ente".
Poi De Ranieri replica alle ipotesi alternative:
"Per quanto riguarda l'ipotesi di una cooperativa popolare lanciata dal Movimento 5 Stelle, dove almeno un migliaio di cittadini (ossia un quarto degli amegliesi) dovrebbe corrispondere circa 1.500€ per partecipare il capitale della società, la ritengo una utopia incredibile ma che comunque merita il plauso per essere un'idea che qualora vedesse la luce potrebbe tranquillamente partecipare al bando che verrà predisposto, per il quale mi impegno a tenere in debita considerazione, qualora il bando di gara dovesse essere approvato da una giunta guidata ancora da me.
L'imminenza della scadenza elettorale non pone limitazioni o accelerazioni ad un processo che per quanto possibile tende ad evitare il fallimento della società".
"Ogni intervento ostativo - conclude il primo cittadino - non può quindi che configurarsi come nocivo del percorso delineato dal Consiglio Comunale lo scorso aprile. L'indirizzo politico è chiaro, salvare la società attraverso la vendita della partecipazione pubblica al capitale prima che sia troppo tardi. Intenzione dell'Amministrazione è salvare la società, salvando così i posti di lavoro ed il patrimonio comunale, l'altra ipotesi è la chiusura e nonostante in politica sia difficile dire la verità, il PD dovrebbe iniziare ad ammettere che una terza alternativa non esiste: tertium non datur".