Questa la lettera aperta redatta dal Comune di Riomaggiore:
"Gli impegni in capo al Comune di Riomaggiore con Regione Liguria sono: INIZIATI, ONORATI, FINITI:
22/marzo/2013-"Protocollo d'intesa R.L. e Comune di Riomaggiore"
26/settembre/2014-"Convenzione R.F.I., R.L., Comune di Riomaggiore"
Il Parco, invece, vanta debiti nei confronti del Comune di Riomaggiore per Convenzioni non onorate.
Il rapporto tra Comune e Parco sull'argomento PATRIMONIO, ai sensi del D.L. 112/2008, che comanda la Finanza Locale, deve essere improntato secondo criteri di valorizzazione, economicità ed efficienza.
E' dal 25 febbraio 2013 che, con R. L., il Comune di Riomaggiore aveva aperto ad imprese private: Geologia Verticale, Rocksoil, Cancelli, R.F.I. S.p.A., ecc.
Il risveglio, a sorpresa, del 19 aprile 2016, è a scoppio ritardato.
Il nostro project financing è previsto dalle Leggi dello Stato: la FILSE lo ha riconosciuto con il n° 21 e quindi finanziato.
Lo Stato, attraverso il Ministero dei Beni Culturali, ha dichiarato la strada comunale "Via dell'Amore": "percorso tra Riomaggiore e Manarola" distinto al F. 15 e al F. 17 di interesse culturale ai sensi dell'art.10 comma 4 lettera g) del D. Lgs. 22 gennaio n.42 e s.m.i. Il presente decreto è stato notificato al proprietario dell'immobile: Comune di Riomaggiore ed è stato trascritto, con clausola, presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari da parte della Soprintendenza della Liguria.
La "Via dell'Amore" è UNA STRADA NON E' UN SENTIERO. E' UN BENE PUBBLICO INDISPONIBILE ED INALIENABILE di proprietà -al 100%- del Comune di Riomaggiore senza quote di proprietà altrui. Nell'esclusione è compreso il Parco (istituito nel 1999) che privo di patrimonio, ma fruitore di patrimonio altrui... parla.
Il Parco nella Conferenza dei Servizi non è tenuto ad esprimere alcun parere: intestatario, amministrativo, finanziario, economico, culturale, giuridico.
Non esistendo ancora il Piano del Parco l'espressione del parere è .....ambientale! Ossia il Parco rilascia un parere in quanto c'è.
Accoglienza sostenibile, turismo, trasporti non sono materie previste dalla Legge Quadro dei Parchi: territorio e agricoltura sono invece i temi fondamentali previsti.
La Via dell'Amore, bene pubblico del Comune di Riomaggiore, è e resta un bene pubblico di rilevanza culturale che per essere reso fruibile nella sua interezza ha bisogno di ripristino, al fine di raggiungere quella mitigazione del rischio che chiunque si aspetta quando liberamente percorre qualsiasi strada del mondo. Il privato che si aggiudicherà l'ardua impresa della messa in sicurezza, attraverso il bando pubblico, si riprenderà il capitale investito, non acqusirà alcun diritto di proprietà, né di prelazione, legherà la sicurezza della strada al suo nome per restituirla al titolare della proprietà che non cambierà mai perché sarà sempre dello stesso intestatario del bene qual è il Comune di Riomaggiore, anzi lo stesso project financing lo stabilisce e lo rafforza.
Si fa lo stesso percorso finanziario e manuale degli albori: degli uomini coraggiosi la realizzarono e la donarono al Comune, degli uomini generosi, con principi giusti, la riporteranno alla sua efficienza per restituirla di nuovo al Comune che non è un accattone ma un Ente fiero della sua eredità e del suo bene, che non la abbandonerà mai né nei 2 anni di ripristino, nè nei previsti 13 anni di gestione diversa da quella pubblica ma li accompagnerà sempre perchè è la stessa Legge dello Stato che lo prevede e perché la proprietà più prestigiosa del Comune non potrà mai più essere abbandonata.
Fornirà posti di lavoro (da progetto 17), gioia e panorami di luce sconfinata.
Non si lamenti il Parco per il soldo soffiato (unico suo interesse dimostrato).
La Via dell'Amore ritorna alla Casa del Padre: il Comune che rappresenta la Sua gente, principio antropologico del Parco, che è tenuto a rispettare, ha bisogno della sua strada, ma anche la strada ha bisogno del suo Comune non ha bisogno di quelle cose inventate o travisate nel 1999 per cui in nome del popolo si è commesso il più grosso misfatto della nostra Storia. Fosse rimasta a Noi la dirigenza del Comune e del Parco: ci saremmo scannati, sputati in faccia, picchiati ma poi ci saremmo ricomposti ed avremmo di nuovo intrapreso un percorso comune con lo stesso obbiettivo, ma non è andata così.
Spallate, rancori, botte ma non ci saremmo mai sezionati scientificamente in nome di ragionamenti contradditori ed interessati ed unicamente improntati alla "palanca pura".
Ci lasci perdere il Parco, noi del Comune di Riomaggiore, ci ha sfruttati abbastanza. Non è più tempo di discorsi, cominci a lavorare, come abbiamo lavorato noi. Se si lavora, si produce. Su, su... provi ...... è tempo".