a) il percorso di sdemanializzazione non è certo stato avviato da Toti, è un progetto avviato anni fa e nel quale sono entrati a pieno titolo anche i governi di centro sinistra, sia locali che regionali (il PUV è opera della giunta Burlando) e che d'altronde seguono un ragionamento corretto e logico che vede nel riutilizzo di alcuni beni statali in abbandono una opportunità del territorio, e che potevano tuttavia essere sviscerati da tempo;
b) l'isola è un delicato sistema, che tutto sommato le servitù militari hanno in qualche modo preservato negli anni dell'incontrollato boom edilizio, e che sarebbe stupido compromettere oggi, con numerosi esempi di recupero e turismo basati sulla preservazione ambientale.
L'esempio di "Capri" insomma ci è parso davvero fuori luogo, a maggior ragione in un territorio limitrofo alle Cinque Terre, che stanno sperimentando sulla pelle che significa andare oltre il ragionevole numero di persone ospitabili.
Noi crediamo che il pieno rispetto di ambiente, presidi umani (l'isola ha anche una piccola comunità di residenti) storia (le costruzioni Umbertine che sono sull'isola sono già un volano di interesse ora, come ruderi...) non vadano in contrasto con un ragionevole turismo, anzi.
Confermiamo quindi la piena contrarietà a progetti speculativi (non occorre costruire ex novo peraltro per metterli in atto, ci sono metri cubi di volumi dismessi sufficienti per compromettere l'isola) che stravolgano l'assetto stesso della Palmaria e che non siano pienamente rispettosi dell'esistente, e ci aspettiamo che le prossime dichiarazioni di Toti e dei suoi assessori (di cui uno, Giampedrone, è stato consulente per il comune di Portovenere al turismo) siano minimamente dettagliate, dimostrando una conoscenza del sito superiori a quanto visto finora e capaci di dire con franchezza quel che si ha in mente di fare.