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Pignone, Battistini (M5S): “Ricostruire il ponte antico, ma con le opere per la sicurezza del territorio” In evidenza

Nell'ottobre del 2011, la gravissima alluvione dello Spezzino devastò completamente Pignone, un borgo di meno di 600 anime nel cuore della val di Vara. Simbolo di quei giorni drammatici fu il crollo dell'arcata dell'antico ponte romanico, che, ad oggi, attende ancora di essere ricostruita.


Parliamo di un monumento storico, ma anche del principale accesso pedonale per il borgo, il cui accesso carrabile è attualmente garantito da un ponte che poggia su un pilone in muratura. E fu proprio quel pilone la causa principale del disastro. Quel giorno, infatti, tronchi, detriti e materiale di ogni tipo furono sbarrati da quella barriera artificiale, provocando l'innalzamento del livello del corso e l'inevitabile collasso del ponte antico.
Sono passati quattro anni da quei giorni drammatici, ma nulla o quasi è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio e i suoi cittadini. Il ponte storico attende ancora di essere ricostruito. Il motivo? Esistono diverse prescrizioni imprescindibili e vincolanti tra cui la risagomatura dell'alveo e il rialzamento delle strutture arginali. Ma a pesare di più è la presenza del ponte carrabile, che già una volta ha provocato l'esondazione e il conseguente cedimento dell'arcata.
Il pilone incriminato è ancora lì, nonostante la relazione idraulica del 30 ottobre 2013 del Comune di Pignone, che indica come unica soluzione percorribile la demolizione del ponte carrabile, oltre a diverse opere di innalzamento degli argini e di incanalamento delle acque, attraverso uno scolmatore a monte.
E vanno nella stessa direzione le uniche pianificazioni operative strutturali fino ad oggi prodotte, che prevedono la ricostruzione del ponte antico e l'elevazione degli argini del torrente in corrispondenza del ponte, ignorando tutte le altre, ancorché vincolanti. Ricordiamo che le opere hanno un costo complessivo stimato di 2,5 milioni di euro.
Il Comune di Pignone ha recentemente deliberato il restauro del ponte e le relative opere di difesa idraulica dell'abitato, ma non si fa riferimento a un progetto definitivo-esecutivo dello scolmatore a monte, né all'abbattimento o alla modifica strutturale del ponte carrabile.
Ora la palla passa alla Regione, attraverso una nostra interrogazione all'assessore competente Giampedrone per capire come ha intenzione di muoversi la giunta. Esiste la volontà politica di vincolare l'appalto e l'esecuzione dei lavori? E saranno rispettate tutte le prescrizioni? Ma, soprattutto, esistono le coperture economiche per un progetto tanto oneroso quanto vitale per la sicurezza del territorio? Oppure, ancora una volta, si utilizzeranno soldi pubblici per avviare un progetto che, se sviluppato solo parzialmente, aumenterà il rischio, anziché eliminarlo?
Francesco Battistini, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria

 

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