"Apriamo ai cittadini la Conferenza dei sindaci sulla sanità spezzina! È la richiesta che faremo, come MoVimento 5 Stelle, in vista di questo importante appuntamento, annunciato dal sindaco della Spezia, in cui si gioca il destino dei servizi sanitari locali e che, fino ad oggi, è sempre stato un conclave chiuso e precluso sia ai cittadini che ai consigli comunali".
Così, in una nota, Francesco Battistini, consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle e i Gruppi consiliari MoVimento Cinque Stelle La Spezia, Sarzana e Vezzano Ligure.
"Faremo questa richiesta - proseguono non solo perché crediamo che tale organo, decisionale, di indirizzo politico, e comunque molto importante per la comunità, debba essere sempre e comunque a carattere pubblico. Ma, in questo caso specifico, crediamo che i servizi sanitari locali abbiano assunto, per la popolazione della provincia spezzina, un'importanza a carattere emergenziale che non può essere ulteriormente nascosta.
Parliamoci chiaro: la carenza di personale ormai è sotto gli occhi di tutti. È un disagio reale e tangibile che tocca in primis il benessere lavorativo del personale sanitario. E solo lo spirito di abnegazione di medici, infermieri e operatori, ha permesso di coprire, con doppi e tripli turni, le scelte errate di una dirigenza che fino ad oggi non sembra aver pensato affatto al bene comune. Ma a pagare il prezzo più alto sono i pazienti, che - oltre al rischio di dover subire le conseguenze di uno staff medico ed infermieristico stanco e stressato - è sempre più spesso costretto a fuggire fuori Regione per potersi curare senza patire le lunghe liste di attesa che sono ormai un brutto tratto distintivo della nostra ASL5.
La fatiscenza e l'indecenza dell'ospedale spezzino sono un altro fatto oggettivo ormai non più negabile. Lo ha ricordato anche il dottor Mazzotta, direttore di Cardiologia e primario del Pronto Soccorso, mettendo in evidenza quanto sia disorganizzato, vetusto e assai poco funzionale l'ospedale Sant'Andrea.
La mancanza, ad esempio, di percorsi interni per i barellati, nel 2015, è qualcosa che fa gridare allo scandalo. Trasferire sotto la pioggia un malato dal reparto alla camera operatoria e poi ancora dalla camera operatoria, appena risvegliato dall'anestesia, ancora una volta al suo letto in reparto, è una pratica degna del Terzo Mondo!
Aggiungiamo a tutto questo l'abbandono della riviera spezzina di ponente. Levanto non ha più un ospedale, di fatto. E, cosa ancor più grave, non ha neppure il 118, al punto che, in caso di emergenza, devono giungere i mezzi da Brugnato, con evidente perdita di tempo e il rischio di danni permanenti e gravi, se non addirittura la morte.
Il tempo sta scadendo. Oggi non è più rinviabile la discussione sul nuovo Felettino, sulle risorse economiche ad oggi a disposizione per iniziare (e completare) i lavori. E, soprattutto, su come riempirlo di contenuti: personale, specialità mediche, numeri di posti letto e molto altro ancora.
Come non si possono rinviare ancora le discussioni sul futuro del San Bartolomeo di Sarzana. Un ospedale che avrebbe grandi potenzialità, ma che ha subito costanti ed evidenti destrutturazioni, fino a divenire la "pattumiera" o il mero "ripostiglio" di reparti o servizi sanitari che non si sapeva come e dove piazzare altrove.
Tanti, forse troppi, sono i nodi da sciogliere sulla ASL 5, perché, sino ad oggi - come abbiamo più volte denunciato in consiglio regionale è mancata una pianificazione per il breve, medio e lungo periodo. "Cosa vogliamo fare dei nostri ospedali?"; "Qual è il futuro dei servizi sanitari che offriamo, o che vorremo offrire, ai nostri concittadini?". I nostri sindaci si sono mai poste queste domande?
Se persino il Pd in Regione Liguria si accoda alle nostre posizioni sull'argomento con ripetute interrogazioni – riconoscendo, di fatto, le proprie innegabili responsabilità politiche e ammninistrative – è chiaro che la prossima Conferenza dei Sindaci non possa svolgersi a porte chiuse, come è sempre accaduto. Noi, come MoVimento 5 Stelle chiediamo con forza che sia aperta ai cittadini o, quantomeno, ai consiglieri comunali e regionali, dal momento che il sindaco dovrebbe sedersi al tavolo su mandato del proprio consiglio, che in realtà spesso neppure viene ascoltato.
Vogliamo conoscere, e soprattutto vogliamo che i nostri concittadini conoscano, la reale situazione della sanità spezzina e quale indirizzo si intende dare per uscire da questa che, come già detto, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria". (11 settembre)
Pubblicato il: 11-09-2015
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