Riteniamo che bisognerebbe intervenire per risolvere questa situazione in via definitiva con tempi rapidi.
E qui nascono spontanee domande a cui inevitabilmente si dovrebbero dare risposte.
Considerando che il danno è stato fatto con l'allargamento a monte della strada, a tal proposito ci si chiede quale tecnico o geologo (se è stato interpellato) abbia dato parere favorevole a questo tipo di intervento.
E' pertanto evidente che la messa in sicurezza del versante a monte è prioritaria e non più rinviabile, per i vincoli sotto elencati, l'unica soluzione percorribile è il risanamento del vecchio tracciato con la successiva realizzazione di gallerie nei punti più critici. L'eliminazione della parte instabile della collina con il consolidando della base del versante, permettendo di fatto un definitivo riassetto della collina, come peraltro proposto dai geologi nell'ultima riunione. Non di poco conto è il minor impegno economico e il limitato impiego di tempo per la realizzazione.
Considerando che il manto stradale non è stato allagato dal Fiume Magra che gli scorre accanto nella piena del 26/10/2011, mentre al Ponte della Ferrovia l'acqua raggiungeva i 7,20 mt. dove il livello massimo dell'igrometro era tarato a 4,20 mt. quindi anche con 3,00 mt. di livello superiore a quello massimo previsto la strada risultava ancora sicura. Pertanto il problema non è sicuramente il tracciato.
Con l'intervento proposto si rispettano i vincoli più importanti che sono in primis quello relativo all'Ente Parco di Montemarcello-Magra la strada risulta di fatto il perimetro dell'areale del SIC (Sito di Interesse Comunitario) IT1343502 istituito in data 19/07/2006, il cui Ente gestore è lo stesso Parco. E quello relativo all'Autorità di Bacino dove la strada risulta perimetro delle aree esondabili interamente in zona rossa con il ritorno della piena trentennale (la più frequente) del Piano Stralcio "Assetto Idrogeologico" del bacino del Fiume Magra (PAI), adottato dal Comitato Istituzionale con Delibera n. 180 del 27 aprile 2006.
Inoltre c'è da chiedersi se il versante sia sicuro e stabile per l'abitato sovrastante. Gli abitanti di Vezzano Inferiore, fruitori dei terreni, chiedono di essere rassicurati per le loro attività quotidiane.
Facciamo presente che dove è avvenuto il distaccamento era presente l'antica via in ciottoli che collegava il fondovalle all'arco di San Giorgio anticamente porta di accesso al Paese e che ad oggi risulta interrotta, per anni utilizzata dai Vezzanesi per raggiungere la piana agricola.
Rimane il problema risorse, riteniamo che gli interventi da noi proposti sono realizzabili con risorse limitate e eseguibili in tempi più ristretti almeno per la messa in sicurezza del versante franoso, offrendo alla comunità l'utilizzo della strada in tempi rapidi.
A questo punto, considerati gli anni trascorsi, constatiamo che chi ha governato in questi anni il territorio, a tutti i livelli, ha sottovalutato il rischio corso da chi fruisce della strada ma soprattutto della comunità che ci vive sopra, preferendo la presentazione del progetto della bretella Santo Stefano di Magra - Bolano per attingere ai fondi FAS. Ora si trovino le risorse per risolvere in tempi rapidi il problema una volta per tutte". (11 settembre)