Inutile ripetersi sul non senso dell'iniziativa, dettato da interessi immobiliari che si ammantano solo di una donazione vantaggiosa alla parrocchia: nuovo campetto da calcio in sintetico per i ragazzi.
Tutto ciò non può comunque compensare una scelta che potrebbe essere valida se non fosse inserita nel centro storico di Sarzana, in un angolo della città ricco di memorie come dimostrano i "residui" archeologici della prima città medioevale, del giardino del convento dei domenicani, ora Impavidi, e della presenza, verso l'Oratorio della Misericordia, del campo delle inumazioni per i bimbi non battezzati, il "limbo".
Certo è che la profanazione del luogo mal si attaglia con la "mission" religiosa e spirituale della proprietà; "tempora currunt" e si vede che anche chi dovrebbe ossequiare almeno la memoria degli scomparsi in tenera età, di fronte alla speculazione immobiliare, si piega al guadagno che ne deriva, dimenticando poco dignitosamente la sua "mission" . Come il Comune che, alla canna del gas, scambia l'irrispettosa violazione dei luoghi e della storia della città, con un pezzo dell'impianto anticendio del teatro Impavidi a scomputo degli oneri di urbanizzazione.
Uno dei fattori poco discussi rimane, però, il traffico indotto per la sua realizzazione; la necessaria rimozione della terra è evidentemente una cosa certa. Ci dicono che sull'area di circa 900 mq. sarà necessaria l'asportazione di circa 1.800 metri cubi di terreno compatto, che una volta movimentato diventeranno 2.350. Quindi almeno 300 viaggi di autocarri, più almeno altri 200 per il trasporto dei materiali da costruzione e per il calcestruzzo.
I 500 autocarri pesanti che passeranno da porta romana, cosa comporteranno? Quali effetti sugli edifici, sull'aria, sulle persone? E l'impatto acustico che ne deriverà?
Pensiamo che non possa essere stata immaginata un mitigazione sufficiente ad evitarne i danni.
O, visto l'interesse della proprietà, ci dovrà pensare Nostro Signore?
(14 agosto)