Ad esempio, la mensa del cantiere San Marco è ricoperta sul tetto e sulle pareti di Eternit in evidente stato di degrado con visibili crepe e segni di sfaldamento. Immaginate a quale rischio sono sottoposti i dipendenti che d'estate mangiano nella mensa con le finestre aperte e le "onduline" di Eternit a portata di mano che rilasciano nell'aria le mortali fibre. Anche il tetto del capannone di Intermarine di Sarzana, dove quotidianamente decine e decine di operai lavorano da oltre 35 anni, è ricoperto di Eternit.
Dichiara Balestrino: "Nella volontà di essere attori protagonisti di questa nuova visione industriale, ci prefiggiamo, nel breve termine, di mettere a disposizione le nostre idee e le nostre opinioni tecniche". Ecco, ci piacerebbe sapere da lui e dai sindacati quali interventi pensano di fare, visto che sono problemi che si trascinano da decine d'anni e per legge l'utilizzo dell'amianto è vietato. (Legge 27/03/1992, n. 257 – Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.)
Anche noi avvertiamo la necessità che le persone preposte facciano il loro dovere, come per esempio difendere e tutelare il lavoratore, specialmente nella sua salute. Attendiamo con ansia un piano di intervento per lo smaltimento dei suddetti tetti in amianto.
Nel contempo suggeriamo a Balestrino ed ad altri suoi colleghi sindacalisti un metodo valido per iniziare una vera battaglia a tutela dei lavoratori e della loro salute: il decreto ministeriale 06/09/1994 (Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3 e dell'art. 12, comma 2 della legge 257/92 relativo alla cessazione dell'impiego dell'amianto) stabilisce, fra l'altro, gli adempimenti necessari da attuarsi qualora si rilevi la presenza di materiali contenenti amianto. Basterebbe seguire la legge, ed il controllo e la tutela della salute dei lavoratori potrebbe essere notevolmente migliorato. (11 agosto)