Intervento del sindaco della Spezia, Massimo Federici - I prossimi mesi, da qui a fine anno, saranno di grande importanza. L'Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata ad Enel nel 2013, come noto impone drastici abbattimenti delle emissioni inquinanti da realizzare attraverso cospicui investimenti finanziari in adeguamenti tecnologici.
Come abbiamo sostenuto in molteplici occasioni il termine di scadenza della succitata AIA rappresenta il limite temporale oltre il quale l'impianto funzionante a combustibile fossile non potrà continuare la propria attività. La centrale a carbone, costruita nei primi anni sessanta e inaugurata come il più grande impianto termoelettrico d'Europa grazie ai suoi 4 gruppi capaci di 1800 megawatt di potenza è giunta al termine del suo ciclo di vita e sarebbe impensabile e anacronistico il consolidamento del sito energetico basandolo nuovamente sull'utilizzo del carbone.
La città su questo punto ha da tempo fatto le proprie scelte. Nello stesso tempo sappiamo che la prospettiva della completa e ravvicinata dismissione preoccupa, e non poco, centinaia di lavoratori con i loro familiari. Gli oltre duecento occupati "diretti" si vedranno, sì ricollocati nella struttura Enel, ma in siti lontani e fuori regione. Per gli altrettanti lavoratori dell'indotto si presentano prospettive ancora più cupe e drammatiche. Cogliendo l'occasione dello sciopero indetto per il 19 giugno vogliamo ribadire ai lavoratori che consideriamo con la stessa loro preoccupazione queste prospettive e che vogliamo essere interlocutori di tutti loro in un frangente complesso e difficile come quello che si va prospettando.
Così come alla città sta a cuore la risoluzione dei problemi ambientali, così stanno a cuore i problemi del lavoro.Per queste ragioni non possiamo permettere né ad Enel né allo Stato centrale un ingiustificabile disimpegno nei confronti di un territorio che per molti decenni hanno usato e inquinato.I prossimi mesi saranno fondamentali nella definizione di scelte importanti.
Per tale ragione pretendiamo che si apra un confronto su più livelli:il primo per discutere e definire gli ulteriori interventi di mitigazione ambientale per integrare quelli già prescritti in sede AIA e da realizzarsi in occasione della prossima fermata. Inoltre chiediamo di anticipare a partire dal prossimo mese il più generale e fondamentale confronto con Enel sul futuro complessivo del sito. Infine chiediamo che il Governo faccia la parte che gli spetta nel promuovere e nel concretizzare la riconversione produttiva di un'area di così grandi dimensioni, oltre settanta ettari, che non può essere considerata strategica solo per il territorio.