"Al di là delle varie tifoserie - prosegue - noi riteniamo che la politica deve essere in grado di dare delle risposte su questo problema, cercando di coniugare davvero la salute con l' occupazione, partendo da due dati oggettivi a mio avviso irrinunciabili : la difesa dei posti di lavoro, vorrei dire l' incremento, ma di questi tempi, purtroppo si prova solo a difendere e la riconversione della centrale verso nuove forme di tecnologia,produzione e ricerca.
La chiusura della centrale spezzina significherebbe , oltre la perdita di più di ducento posti di lavoro sul territorio ,la disoccupazione di altrettanti,o forse più i lavoratori dell'indotto. A questi lavoratori va la nostra solidarietà,siamo con loro alla manifestazione del 19 Giugno a Roma per richiedere al Governo impegni concreti da troppo tempo elusi: un Piano Energetico Nazionale,garanzie occupazionali,operative e gestionali e sicurezza per i lavoratori tutti e per i cittadini.
Oltre a ciò vogliamo sottolineare che per l'economia e il lavoro del nostro territorio,nel caso la dirigenza di ENEL scelga la chiusura degli impianti,dovrà essere garantita la bonifica dell'area da parte di chi da decenni la usa e nel contempo la stessa area non dovrà cambiare destinazione d'uso industriale,garantendo e cercando di incrementare l'attuale livello occupazionale".