"Non si tratta di una riorganizzazione aziendale, perché il trasferimento di questi due impiegati di alto livello professionale provocherebbe un impoverimento per il cantiere - continuano- ma due trasferimenti punitivi, nei confronti di due lavoratori, guarda caso iscritti alla FIOM, che hanno partecipato alle recenti iniziative di lotta contro un contratto integrativo punitivo."
Concludono i segretari: "Invece che attivare un confronto costruttivo con i lavoratori e i loro rappresentanti, i vertici dell'azienda hanno deciso di adottare metodi intimidatori che ricordano un passato tutt'altro che nobile, evidentemente ritenendosi legittimati dal clima antisindacale e dalle finte riforme del lavoro come il job act portati avanti dal governo. Chiediamo che il governo si assuma le sue responsabilità e l'intervento dei parlamentari, degli amministratori e dei politici locali. Chiediamo inoltre al Sindaco Federici, che era presente due anni fa alla riunione con il responsabile della Divisione Navi Militari Maestrini, nella quale il dirigente si assumeva l'impegno formale di non effettuare alcun trasferimento degli impiegati, di chiedere assieme a noi il rispetto degli impegni."