"In luogo della prudenza del buon padre di famiglia, - prosegue il comunicato - che consigliava di attendere l'esito (peraltro imminente) di una sentenza prima di assumere qualsiasi determinazione, essi hanno provato a superare in curva la Consulta, a portarsi il pallone a casa prima del fischio dell'arbitro.
E tutto per cosa?
Per dover concludere, con dovizia di complimenti e di riconoscimenti (che, naturalmente, ci prendiamo volentieri), che meglio di Acam Acque non ce n'è: infatti, non ci si limita ad "ordinarci" di proseguire il servizio ma lo si fa non lesinando, appunto, apprezzamenti ed attestati di stima.
Effettivamente, credo si riferiscano a quell'Acam Acque che in Val di Vara c'era, e c'è sempre stata, a mettere giù chilometri e chilometri di reti e a mantenere miriadi di sorgenti, garantendone sicurezza e potabilità; che c'era, e c'è sempre stata, a rappresentare un'occasione di buona e sicura occupazione, in un territorio non ricchissimo di alternative lavorative altrettanto significative; che c'era quel 25 ottobre 2011, e poi il 26 e il 27 e tanti altri giorni ancora, giorni fatti di ricostruzione e di servizio pubblico, quello vero, quello prestato nell'interesse delle comunità, quello che, se c'è bisogno, lascia sullo sfondo la copertura dei costi, la certezza dei finanziamenti, la garanzia dei profitti.
Le maestranze di Acam Acque, che in Val di Vara sono perlopiù anche "della" Val di Vara, non si rassegnano allora ad essere diventate buone soltanto per il "supporto tecnico", da assicurare prontamente (bontà loro!) alle vagheggiate "gestioni in economia", su cui pare si fonderà il luminoso futuro del servizio idrico nella Valle.
Continuiamo il nostro lavoro, dunque, con lo spirito di chi guarda più in là del 30 giugno; continuiamo con la consueta serietà e professionalità, ma anche con la dignità di chi ritiene di essere nelle condizioni di valutare e di decidere, quando dovessero mutare le attuali condizioni del servizio (cosa che non ci auguriamo e non auguriamo alle comunità interessate), se sussista ancora l'interesse aziendale alla nostra permanenza: dovunque, a tutti i costi e a dispetto dei santi".