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Ortonovo, saltano i fondi per la messa in sicurezza. La Lega: "L'amministrazione rassegni le dimissioni" In evidenza

Intervento di F. Zanicotti Segretario Sezione Val di Magra/ Lerici - Veniamo a sapere dalla stampa locale che, a causa dell'invio di documentazione incompleta in Regione, il Comune di Ortonovo non riceverà i fondi previsti e richiesti per la messa in sicurezza del territorio gravemente danneggiato nelle zone di San Rocco e Serravalleta (frane) e dalla esondazione del Parmignola del novembre scorso.

Il 14 novembre 2014, a seguito di una lodevole iniziativa a favore del superiore interesse della popolazione ortonovese, tutti le forze politiche hanno tenuto una riunione congiunta per individuare la strada migliore da percorrere per sollecitare gli organi politici sovraordinati a fornire , con urgenza , le risorse necessarie a risolvere i problemi di sicurezza del territorio comunale.

Tale riunione ha prodotto un documento che la LEGA NORD si è rifiutata di sottoscrivere a causa di quanto riportato nel secondo paragrafo testualmente " Tale incontro prescinde evidentemente dall'accertamento di responsabilità per quanto accaduto che saranno oggetto di verifica da parte degli organi competenti" . Ora nessuno contesta che sarà la Magistratura a stabilire in definitiva eventuali responsabilità in merito, ma abbiamo trovato veramente ipocrita e strumentale la mancanza di un minimo accenno alle evidenti responsabilità da addebitarsi alla Amministrazione di Ortonovo, che, a soli due anni da un'altra catastrofica alluvione (2012) si è limitata ad effettuare provvedimenti rattoppo anzichè intervenire per sanare alla fonte  i gravi problemi.

E' il caso di dire che , con l'Amministrazione di Ortonovo, siamo stati facili profeti anche senza la sfera di cristallo.

Ancora una volta essa ha dimostrato la sua incapacità operativa , fatto tanto più grave in tempi come questi, in cui di soldi ne girano pochi, e l'arte di saperseli accaparrare diventa essenziale.

Questi signori hanno enormi responsabilità e devono risponderne: li invitiamo pertanto a rassegnare le dimissioni se rimane loro un minimo di dignità.

 

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