Lo stesso fumo nero che nell'Agosto scorso, la stessa Enel, aveva scritto essere "riconducibile a un fenomeno transitorio legato alla combustione che ha determinato una temporanea carenza di ossigeno con conseguente accentuata visibilità dell'emissione al camino". Nella risposta, che era giunta entro 24 ore dalla richiesta del Comitato, Enel aveva anche ammesso che " la fuoriuscita estiva di fumo nero non rappresenta una condizione normale di funzionamento". Ipotizzando che lo stesso valga anche per il periodo invernale, il Comitato SpeziaViaDalCarbone ha chiesto a Enel di spiegare.
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, il fumo nero non è un problema solo visivo ma, derivando dalla carenza di ossigeno, si concretizza in una maggiore emissione di Carbonio, che provoca danni a lungo termine ad esempio sul sistema nervoso centrale, con la conseguenza di disturbi cognitivi e di memoria.
Inoltre chi è stato esposto al monossido, negli anni successivi ha una maggiore probabilità di eventi cardiovascolari (quelli che dai medici della nostra ASL spezzina sono osservati con preoccupante frequenza ma che al contrario per nulla inquietano assessori e dirigenti della ASL preposti alla tutela della salute pubblica). Il carbonio rientra anche tra le sostanze nocive del fumo da sigaretta, responsabile primo - anche se spesso sovrastimato - del cancro ai polmoni.
Mentre aspettiamo che Enel risponda alla nostra richiesta di chiarimento - auspicando che il nuovo Direttore dimostri lo stesso livello di disponibilità del suo predecessore - prendiamo atto che dopo 5 mesi è arrivata anche la risposta dell'assessore Natale all'interrogazione del consigliere Guerri sulla stessa questione: cinque mesi ha impiegato Natale per fare copia/incolla di quanto comunicato da Enel e reso noto dal Comitato l'estate scorsa. Naturalmente Natale ha eluso tutte le questioni puntuali poste dal consigliere Guerri.
E d'altra parte l'assessore Natale nel tempo va svolgendo sempre più il ruolo di "minimizzatore":
l'ha fatto a TLS sulla questione del raddoppio delle emissioni in atmosfera alla Spezia tra il 2000 e il 2012;
lo fa con l'indagine epidemiologica, sempre promessa e sempre rinviata: mai realizzata. Quell'indagine epidemiologica che, nel caso avesse prodotto risultati di rilievo, avrebbe consentito di riaprire automaticamente l'AIA della centrale Enel. Per non correre rischi, dal 2011, continuiamo a non farla.
Se anche la centrale Enel chiudesse battenti nel 2021 (alla scadenza dell'AIA) il problema che rimane è: in quali condizioni arriveremo al 2021?
Nota: anche ieri la centrale fumava 2015-01-29 Emissioni, il pennacchio era molto più visibile poiché le condizioni meteo di bassa pressione e alta umidità, opposte a quelle del 28, favorivano la condensa; però non si notava fumo nero, segno probabilmente che la combustione era migliore di quella di Mercoledì.
Questo conferma ciò che da anni sosteniamo: i sistemi attuali di misurazione delle emissioni sono del tutto inadeguati a monitorare episodi come quelli che si verificano nei transitori, durante i quali la cattiva combustione genera emissioni molto più pesanti, nell'ordine di decine di volte superiori alla normativa. Normativa inadeguata anch'essa, proprio perché non pone limiti a questi transitori, né nel numero, né nella durata, né nell'intensità.