Adriano Sansa ha definito il libro di Pagano "una risposta al bisogno di cose di sostanza", un testo "di grande coerenza" tutto proteso a "ritrovare le cose profonde, un sistema di idee e di progetti". La politica, ha proseguito l'ex sindaco di Genova, "ha perduto la capacità di progetto", anche in Liguria, dove "si è ridotta a sistema clientelare": ma "la clientela è il contrario del lavoro". Sansa ha aggiunto: "mi auguro che Cofferati sia il prossimo presidente della Regione, perché è impegnato in una politica non clientelare, capace di darsi un progetto e un sistema di idee".
Sergio Cofferati si è soffermato anch'egli sulla "coerenza" del libro di Pagano e sulla sua "preveggenza straordinaria della crisi della politica e della sinistra fin dagli scritti contemporanei alla nascita del Pd". Si è poi soffermato sul suo progetto per la Liguria: un futuro ancora industriale grazie a ricerca e nuove tecnologie, una nuova idea di relazioni territoriali, l'ambiente ("in questi anni abbiamo accentuato la nostra fragilità"), il turismo, in questi anni "molto spontaneo e poco coordinato e programmato", il welfare. Infine un passaggio sulla coalizione: "sono per una coalizione di centrosinistra, non accetterò mai i voti di esponenti del centrodestra: quelli degli elettori sì, ma quelli dei politicanti trasformisti mai".
Infine l'autore: "mai come oggi c'è bisogno di una sinistra innovativa e popolare, che unifichi il mondo del lavoro e consideri la natura come un'entità avente diritti": Sergio Cofferati, ha detto Giorgio Pagano, "non è solamente il simbolo del legame con il mondo del lavoro", è anche "portatore di un progetto radicalmente diverso di sviluppo, non più basato sul mattone" e di "un'idea del governare che rompe con la politica statalizzata, chiusa nella pubblica amministrazione, lontana dalla vita reale delle persone". Cofferati "può ricollocare la sinistra nel vivo della società, far rivivere la partecipazione e organizzare la creatività sociale della Liguria, contro la cappa consociativa di questi anni".