Per quanto riguarda l'esercizio della centrale Enel della Spezia, il 30 Novembre l'assessore Davide Natale e la capogruppo del gruppo consiliare del PD Tiziana Cattani hanno reso le seguenti dichiarazioni alla stampa:
"nessuna delle prescrizioni dell'Autorizzazione Ambientale Aia al momento è stata violata" ha detto Natale impegnandosi a mettere "a disposizione della commissione consiliare competente il report delle ispezioni di ISPRA per l'analisi dei dati.";
"realizzare entro un anno, un modello di riferimento per le emissioni inquinanti – chiede Cattani, aggiungendo che "se quei numeri non dovessero essere conformi a quelli previsti dalla legge si dovranno prevedere decisioni molto dure».
Con la propria mozione, infine, i gruppi di Forza Italia e Misto chiedono una verifica del rispetto delle prescrizioni dell'AIA da parte di Enel, cui l'assessore Natale ha di fatto già risposto con la promessa sopracitata.
Il Comitato SpeziaViaDalCarbone richiama l'attenzione sulle considerazioni svolte da Regione Liguria a sostegno della sospensione del proprio parere favorevole, che fanno riferimento:
all'esistenza sul territorio ligure di altre due centrali termoelettriche di cui quella di Genova in corso di dismissione, perché non adeguabile alle MTD e quella di La Spezia autorizzata con valori di emissione superiori a quelli riportati nella d.g.r. 1205/14, in analogia con altri impianti esistenti sul territorio nazionale;
alle condizioni morfologiche, geografiche e climatiche relative alle tre centrali liguri che non presentano caratteristiche difformi tali da comportare ricadute al suolo non comparabili;
alla necessità di una valutazione del rischio sanitario delle centrali a carbone a livello nazionale;
alla necessità di demandare la valutazione al Consiglio dei Ministri in quanto le problematiche sollevate riguardano la politica energetica nazionale nonché valutazioni che ineriscono più Ministeri quali Ambiente, Salute, Lavoro, Sviluppo economico.
Le considerazioni di Regione Liguria confermano che quando è il momento delle "decisioni molto dure" (prospettate da Cattani) il Partito Democratico si astiene o delega.
Regione Liguria, che ammette la conformità delle situazioni della Spezia e di Vado, delega al Governo la decisione;
il Governo si appellerà alla necessità delle imprese di competere con il mercato (cinese), che non consente un costo dell'energia più elevato.
Saranno così autorizzate centrali manifestamente inadeguate sia da un punto di vista tecnologico che in relazione ai territori su cui insistono e allo stato di salute dei cittadini che vi abitano.
Le centrali a carbone in Italia, come prevedibile, sono diventate altrettante Ilva.
E tuttavia pur nella sua ignavia, Regione Liguria riconosce (finalmente) la validità della perizia di Vado Ligure e la conformità della situazione della Spezia rispetto a quella di Vado. Spezia infatti condivide con Vado:
stesso piano regionale della qualità dell'aria;
stesse perizie pregresse (anni 90) che testimoniano di un forte degrado ambientale e di possibili danni per la salute dei cittadini;
stessa ambientalizzazione con sostituzione (fittizia) del carbone con il metano;
stessa AIA con limiti di emissioni non rispondenti alle MTD;
e in più una dichiarazione dell'Istituto Superiore di Sanità che nonostante la sua gravità non ha impedito al sindaco della Spezia di dare parere favorevole sanitario, favorito dall'ignavia dei sindaci dell'intera Provincia della Spezia. Scriveva l'Istituto Superiore di Sanità nel maggio 2013
"i risultati del presente studio non rilevano nell'attività della CTE alimentata a carbone, almeno per quanto riguarda i macroinquinanti, un elemento di degrado della qualità ambientale capace di indurre rischi per la salute sui cittadini residenti alla Spezia [...] Tutto ciò ovviamente non significa che la CTE non abbia effetti sulla salute all'infuori dei confini comunali" [...]
Il Comitato SpeziaViaDalCarbone ricorda che sulla questione della centrale è aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica della Spezia e che nonostante siano stati effettuati i primi interventi di adeguamento della centrale come da prescrizioni dell'AIA, la movimentazione del carbone avviene ancora con un nastro trasportatore colabrodo, come dimostrano le riprese del 1 Novembre scorso, avvenute durante il funzionamento dello stesso.
Alla luce di quanto sopra esposto il Comitato SpeziaViaDalCarbone fa appello
- alla coscienza (individuale e politica) del sindaco e dei consiglieri del Comune della Spezia e dei sindaci dell'intera provincia affinché chiedano la revisione immediata dell'AIA della centrale Enel, mettendo al centro la questione della salute dei cittadini che rappresentano;
- all'ASL5 affinché prenda atto dell'inadeguatezza palese delle metodologie di monitoraggio della salute dei cittadini, come dimostrato dalla decisione saggia ancorché tardiva dell'ASL2;
- all'ARPAL della Spezia, affinché adotti la metodologia del source apportionment per valutare il contributo delle varie sorgenti sulle concentrazioni delle polveri sottili;
- all'Autorità Portuale affinché valuti l'impatto ambientale delle singole attività oggetto delle sue concessioni (porto commerciale, crociere, Enel, cantieri navali, ...)
- all'Ordine dei Medici e ai singoli medici e pediatri della Spezia, che avrebbero sicuramente qualcosa da dire sul livello di compromissione della salute dei loro pazienti spezzini, affinché intervengano attivamente nel dibatto pubblico in corso;
- alla Procura della Repubblica, affinché proceda celermente alla verifica delle ipotesi di reato formulate nei numerosi esposti sin qui presentati.