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Legambiente a Burlando: "Se si possono trovare soldi per Pontremolese, allora anche quelli per sicurezza territorio"

Legambiente Liguria ha scritto questa mattina al Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, chiedendo il suo impegno per reperire fondi su tutti i tavoli istituzionali, coinvolgendo i concessionari autostradali. Di seguito il contenuto della lettera.

Egregio Presidente,

i recenti fatti alluvionali e le continue allerte meteo che hanno interessato e continuano ad interessare la nostra regione​ impongono a noi tutti una profonda riflessione​ sulla sicurezza del territorio, sulle vite perdute, gli sfollati, i negozi devastati insieme alle attività artigiane, agricole e sulla quantità di danni riportati alle nostre infrastrutture.

Tali danni in ogni triste occasione si presentano con valutazioni di centinaia di milioni di euro e abbiamo ragione di credere che ​la quantità di fondi disponibili ad oggi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici non possano essere ​sufficienti.

Già nell'incontro con ​gli assessori Guccinelli e Paita​ del​lo scorso otto ottobre, era risultata evidente​ l'insufficiente allocazione di risorse​. E' fatto ben noto che per mettere in sicurezza cittadini e territorio la nostra regione dispone di​ fondi limitati, ​o di ​altri non immediatamente spendibili per quanti se ne possano recuperare dai fondi comunitari, come il Fondo Economico di Sviluppo Regionale (che ha un obiettivo specifico sui cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico) e il Piano di Sviluppo Rurale.

I C​omuni ​dal canto loro ​​dispon​gono di ancora meno ​fondi ​e quei pochi sono bloccati dal Patto di stabilità. In futuro si potrà contare sui Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC) ex Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), ma questi non saranno certo sufficienti e rappresenteranno solo una quota parte delle reali necessità che stanno emergendo. E' evidente ​che si renda necessario un intervento economico governativo a livello nazionale, ma anche questo non potrà che essere limitato rispetto all'entità dei danni.

Ciò premesso, ​ Le chiedo di valutare con attenzione ​la seguente proposta ​e ​di riportarla su tutti i tavoli cui avrà occasione di partecipare: la creazione di un Fondo per la messa in sicurezza del territorio, la formazione per l'autoprotezione dei cittadini, il sostegno ai commercianti, artigiani e agricoltori, alimentato dai proventi dei pedaggi autostradali nella nostra regione e ri orientando i miliardi previsti per la Gronda genovese.

Per noi questa non è una proposta nuova ma solo oggi vediamo nascere una disponibilità concreta ad utilizzare i profitti dei concessionari autostradali anche per altre opere.

​Dalle recenti dichiarazioni rilasciate il 15 novembre dal Vice Ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini infatti apprendiamo che:

<<Anche le società autostradali finanzieranno i lavori per concludere l'opera ferroviaria della Pontremolese. Servono 2 miliardi e mezzo per finire l'opera - ha spiegato Nencini - e parte di questi fondi li metteranno il governo, le tre regioni interessate, Emilia Romagna, Toscana e Liguria e altri fondi deriveranno dal rinnovo delle concessioni autostradali. Una parte dei profitti che deriveranno dal prolungamento delle concessioni andranno a finanziare l'opera».

«L'impegno preso - ha detto Nencini -, una volta avvenute le elezioni in Emilia Romagna, è di riunire le tre regioni interessate all'opera, farle sedere al ministero dei trasporti, siglare una sorta di protocollo d'intesa per riavviare i lavori. Questa è un'opera di carattere nazionale, ha un impatto diretto sui porti di Genova, La Spezia e Marina di Carrara, è inserita nel grande corridoio europeo del Brennero».>>

Sono felice che ciò avvenga per un'opera, quale il raddoppio ferroviario della Pontremolese, che chiediamo venga completata​ da anni​ e abbiano inserito come Legambiente, insieme ai colleghi toscani ed emiliani​, nelle centouno opere utili a sbloccare dalla crisi il futuro del nostro paese.  Per le prossime pianificazioni e azioni però ritengo necessario cominciare ad orientare i profitti autostradali in modo diffuso sul martoriato territorio ligure, dalla costa all'entroterra. Un Fondo dedicato alla prevenzione del dissesto idrogeologico consentirebbe la pianificazione di spese anche più a lungo termine.

Mi auguro che Lei ​voglia ​ adoperarsi per raggiungere l'obiettivo proposto in modo da garantire ancora le possibilità di sviluppo delle nostre città e della nostra regione ed evitarne isolamento e declino.

In attesa delle Sue valutazioni e di un riscontro a questa mia, porgo cordiali saluti.

(Santo Grammatico)

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