i recenti fatti alluvionali e le continue allerte meteo che hanno interessato e continuano ad interessare la nostra regione impongono a noi tutti una profonda riflessione sulla sicurezza del territorio, sulle vite perdute, gli sfollati, i negozi devastati insieme alle attività artigiane, agricole e sulla quantità di danni riportati alle nostre infrastrutture.
Tali danni in ogni triste occasione si presentano con valutazioni di centinaia di milioni di euro e abbiamo ragione di credere che la quantità di fondi disponibili ad oggi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici non possano essere sufficienti.
Già nell'incontro con gli assessori Guccinelli e Paita dello scorso otto ottobre, era risultata evidente l'insufficiente allocazione di risorse. E' fatto ben noto che per mettere in sicurezza cittadini e territorio la nostra regione dispone di fondi limitati, o di altri non immediatamente spendibili per quanti se ne possano recuperare dai fondi comunitari, come il Fondo Economico di Sviluppo Regionale (che ha un obiettivo specifico sui cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico) e il Piano di Sviluppo Rurale.
I Comuni dal canto loro dispongono di ancora meno fondi e quei pochi sono bloccati dal Patto di stabilità. In futuro si potrà contare sui Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC) ex Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), ma questi non saranno certo sufficienti e rappresenteranno solo una quota parte delle reali necessità che stanno emergendo. E' evidente che si renda necessario un intervento economico governativo a livello nazionale, ma anche questo non potrà che essere limitato rispetto all'entità dei danni.
Ciò premesso, Le chiedo di valutare con attenzione la seguente proposta e di riportarla su tutti i tavoli cui avrà occasione di partecipare: la creazione di un Fondo per la messa in sicurezza del territorio, la formazione per l'autoprotezione dei cittadini, il sostegno ai commercianti, artigiani e agricoltori, alimentato dai proventi dei pedaggi autostradali nella nostra regione e ri orientando i miliardi previsti per la Gronda genovese.
Per noi questa non è una proposta nuova ma solo oggi vediamo nascere una disponibilità concreta ad utilizzare i profitti dei concessionari autostradali anche per altre opere.
Dalle recenti dichiarazioni rilasciate il 15 novembre dal Vice Ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini infatti apprendiamo che:
<<Anche le società autostradali finanzieranno i lavori per concludere l'opera ferroviaria della Pontremolese. Servono 2 miliardi e mezzo per finire l'opera - ha spiegato Nencini - e parte di questi fondi li metteranno il governo, le tre regioni interessate, Emilia Romagna, Toscana e Liguria e altri fondi deriveranno dal rinnovo delle concessioni autostradali. Una parte dei profitti che deriveranno dal prolungamento delle concessioni andranno a finanziare l'opera».
«L'impegno preso - ha detto Nencini -, una volta avvenute le elezioni in Emilia Romagna, è di riunire le tre regioni interessate all'opera, farle sedere al ministero dei trasporti, siglare una sorta di protocollo d'intesa per riavviare i lavori. Questa è un'opera di carattere nazionale, ha un impatto diretto sui porti di Genova, La Spezia e Marina di Carrara, è inserita nel grande corridoio europeo del Brennero».>>
Sono felice che ciò avvenga per un'opera, quale il raddoppio ferroviario della Pontremolese, che chiediamo venga completata da anni e abbiano inserito come Legambiente, insieme ai colleghi toscani ed emiliani, nelle centouno opere utili a sbloccare dalla crisi il futuro del nostro paese. Per le prossime pianificazioni e azioni però ritengo necessario cominciare ad orientare i profitti autostradali in modo diffuso sul martoriato territorio ligure, dalla costa all'entroterra. Un Fondo dedicato alla prevenzione del dissesto idrogeologico consentirebbe la pianificazione di spese anche più a lungo termine.
Mi auguro che Lei voglia adoperarsi per raggiungere l'obiettivo proposto in modo da garantire ancora le possibilità di sviluppo delle nostre città e della nostra regione ed evitarne isolamento e declino.
In attesa delle Sue valutazioni e di un riscontro a questa mia, porgo cordiali saluti.
(Santo Grammatico)