Urban Center affollato per la presentazione del libro di Pippo Civati "Qualcuno ci giudicherà", organizzata dall'Associazione Culturale Mediterraneo, che nell'occasione ha festeggiato i sei anni di attività.
"La cultura è l'unico modo per conoscere e migliorare le cose -ha detto il presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano- siamo diventati un punto di riferimento per tanti, vogliamo crescere ancora ed entrare sempre più in rapporto con tutti coloro che in città riflettono, sperano, resistono e progettano il futuro". Pagano, rivolto a Civati, ha poi posto la questione della "ricostruzione di una grande forza di sinistra popolare che ancora non c'è", questione che è decisiva anche per la politica, "che rinasce solo se c'è un'alternativa, un conflitto tra destra e sinistra, e deperisce quando vige, come oggi, l'omologazione".
Civati si è detto d'accordo con l'analisi di Pagano, mettendo in evidenza la piena sintonia tra "Qualcuno ci giudicherà" e "Non come tutti": "se non c'è il conflitto c'è solo la politica orientata al potere", ecco perché "è radicalmente sbagliata l'idea del partito della Nazione". Serve invece un "partito che rappresenti i più deboli, gli umili" e che "non si confonda con la destra". "Il Pd sta perdendo credibilità -ha concluso Civati- e ciò ci obbliga a una domanda: si può fare una politica di sinistra dentro il Pd? Nel giro di qualche mese dobbiamo decidere, coinvolgendo nella discussione altre forze e persone di sinistra presenti nel Pd, da Cuperlo a Fassina fino a Bersani".