Il presidente del "Centro in Europa" Roberto Speciale ha così sintetizzato i temi del dibattito: "Il ruolo delle Regioni va ripensato. E' stato un ruolo importante in passato, ma ora è venuto meno: le Regioni hanno smarrito la loro missione originaria di enti legislativi di programmazione, per dedicarsi alla gestione. In molti casi si sono ridotte a fare la piccola corruzione: vuol dire che l'istituzione ha perso la missione. Ecco perché Renzi ha avuto buon gioco, in questi giorni, a varare tagli massicci alle Regioni".
Secondo Speciale è giusto semplificare per ridurre i costi e decidere meglio: l'articolazione Stato- Regioni - Comuni è ottimale, ma c'è bisogno di una riflessione sulla nuova identità delle Regioni che invece manca ancora. Speciale ha così proseguito: "La Liguria è un territorio fragile e limitato, che deve superare i suoi problemi di scarsa coesione interna -è assurdo, per fare un esempio, che i porti di Genova e Savona non si uniscano per resistenze municipalistiche- ma anche di isolamento e di scarse relazioni con l'esterno, sia il Nord che il Mediterraneo".
Quel che serve, ha concluso Speciale, è una "strategia condivisa", il che significa "saper fare delle scelte, selezionare priorità, come la ricerca e le nuove tecnologie e come l'economia del mare, e concentrare su di esse risorse ed energie". Dopo gli interventi di alcuni autori della rivista, il presidente di Confindustria Giorgio Bucchioni ha accusato le Regioni di "essere diventate delle satrapie" spezzando una lancia a favore delle macroregioni, e ha posto l'accento sul problema a suo avviso principale: "la Liguria si sta progressivamente deindustrializzando".
Nadia Maggiani, segretaria della Uil, ha parlato della necessità di "superare le Regioni come centri di spesa incontrollati" e di procedere speditamente verso le Unioni dei Comuni, mentre ha espresso dubbi sul fatto che le Province riformate costino di meno. La Liguria, ha concluso, "è troppo piccola, con l'istituzione della Città metropolitana di Genova le altre realtà sono diventate marginali": quindi "le relazioni con le Regioni vicine sono per esse, a questo punto, obbligate".
Sul sito sono pubblicati i testi integrali dei contributi di Beppe Pericu, Carlotta Gualco, Giorgio Pagano, Roberto Speciale e Stefano Zara.