Eppure dispiace dover sottolineare come il mancato successo della nostra lista sia dovuto anche al comportamento del Pdci, che ha preferito schierarsi con chi voleva l'accordo con i berlusconiani e alfaniani, piuttosto che scegliere la lista di alternativa. Risultato: sono stati eletti sette consiglieri del centro – "sinistra" e tre del centrodestra. Se ne deduce che il partito dei Comunisti Italiani è stato decisivo nel far eleggere un consigliere in più a Forza italia.
Prendiamo atto della lungimirante scelta politica, che si commenta da sola.
Eppure tre anni fa Rifondazione rinunciò a un assessore provinciale in solidarietà con il Pdci, dopo l'improvvisa e ingiustificata estromissione dell'assessore Cambi da parte dell'allora presidente Fiasella. Quello che ci sembrò un vero e proprio sorpruso scatenò un forte e immediato gesto di solidarietà tra compagni. Ma è evidente che tale parola risulti solo un elenco di suoni senza significato, utili solo per riempirsi la bocca e agitare al vento le bandiere del vecchio P.C.I per poi tradirne, nei fatti, lo spirito.
Del resto non c'era molto da aspettarsi da chi ha firmato senza indugio l'appello per Raffaella Paita.
Malgrado tutto la provincia resta un baluardo istituzionale, specie per un territorio tanto fragile come il nostro, come si è visto purtroppo in questi giorni.
La vera sinistra deve stare dalla parte di chi la vuole salvare dalle speculazioni cementizie, senza ipocrisie e falsità.
Ora in programma c'è la manifestazione del 25 ottobre della Cgil in difesa dello statuto dei lavoratori: Rifondazione ci sarà, pronta a scendere in piazza a Roma contro il governo Renzi.
Vedremo chi sta dalla parte del lavoro e dei diritti e chi sta con le destre che stanno distruggendo il paese