La ciclopista, collegata alle stazioni ferroviarie e alla portualità nautica, ai parchi e alle città d'arte, diventerà un formidabile strumento per aumentare la differenziazione dell'offerta turistica ed estendere la stagionalità, offrendo un'occasione di fare turismo sostenibile e culturale. Nei territori attraversati si svilupperanno le economie diffuse: l'ospitalità, il ristoro, l'assistenza tecnica, l'accompagnamento di gruppi, l'editoria dedicata... In Francia i percorsi ciclabili hanno portato a un'occupazione di 16.500 persone, in Austria i posti di lavoro creati sono 7.500.
E' un grande progetto, che può attrarre molte migliaia visitatori e generare un indotto che si avvicini a quello delle piste "storiche" come la Vienna-Passau lungo il Danubio. Serve uno studio di fattibilità con un'analisi costi-benefici: è stato fatto per la parte toscana, il saldo evidenzia un vantaggio positivo di 30 milioni di euro, mentre l'indotto sarebbe di oltre 20 milioni di euro. Chi sta progettando la pista da Venezia a Torino lungo il Po prevede un indotto di 100 milioni di euro. La ciclopista ligure-toscana è un grande sogno verde, realizzabile a costi ridotti, con enormi vantaggi per il turismo e l'ambiente. Un sogno europeo, che ci collegherebbe al progetto "euro-velo", che parte da Cadice e arriva fino ad Atene. Ma anche un sogno concreto, a portata di mano. E Spezia ne è al centro.