"Si pensa di risolvere i problemi occupazionali andando a cancellare e riscrivendo lo Statuto dei lavoratori, non per allargare una serie di diritti che vedono escluse le diverse forme di assunzione precaria oltre i 50 che esistono in Italia, bensì per smantellare le conquiste ottenute dalle lotte del movimento sindacale ed operaio".
Così in una nota la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista. "Lo Statuto è un patrimonio di tutti i lavoratori - prosegue - e nessuno è delegato a cambiarlo: anzi andrebbe esteso anche nelle realtà lavorative al di sotto dei quindici dipendenti". Rifondazione va all'attacco con la seguente mozione, che sarà presentata in consiglio comunale, firmata dal consigliere Prc Edmondo Bucchioni: "
Preso atto dei comunicati Rsu dei diversi gruppi industriali operanti nel territorio della Spezia che stigmatizzano l'attacco allo Statuto dei lavoratori e reclamano una diversa politica industriale che possa far riprendere gli investimenti, la produzione e di conseguenza l'aumento esponenziale dell'occupazione, considerato il quadro attuale del mercato del lavoro italiano che si caratterizza da alti tassi di disoccupazione, precarietà diffusa, pressoché totale assenza di diritti ed ammortizzatori sociali per una grossa fetta di lavoratori, registrata la difficoltà delle imprese e degli artigiani che sono molto più interessati a ottenere accesso al credito e minore burocrazia piuttosto che libertà di licenziare (si ricorda a questo proposito le parole pronunciate dal presidente di Confindustria Squinzi qualche mese fa che, a differenza di ora, pensava che le industrie non avrebbero ottenuto nessun beneficio andando a modificare lo statuto dei lavoratori) il Consiglio Comunale della Spezia ritiene che l'articolo 18 non costituisca affatto un freno agli investimenti e alla crescita dimensionale delle imprese, che il governo debba concentrarsi nell'estensione delle tutele a quelle categorie di lavoratori che ne sono oggi prive anziché dare via libera alla libertà di licenziamento.
Chiede al Governo di non procedere alla modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori;
di attuare provvedimenti che comportino la diminuzione del costo del lavoro, l'estensione dei diritti a quelle forme di impiego che attualmente né sono sprovviste e l'assegnazione di nuove ingenti risorse per gli ammortizzatori sociali,indispensabili ad una loro generalizzazione e universalizzazione;
impegna la Presidenza del Consiglio Comunale ad inviare questa mozione al Governo e al Presidente della Repubblica".