Il commissario straordinario della provincia Marino Fiasella risponde al segretario della Camera del Lavoro spezzina, Lorenzo Cimino (a questo Link l'intervento del sindacalista).
"Sono rammaricato e sorpreso dalle dichiarazioni rese alla stampa dal segretario della Camera del Lavoro Lorenzo Cimino. - esordisce Fiasella - La mia sorpresa deriva dal fatto che non vi è in questo Ente alcuna manovra verticistica in atto. La Provincia della Spezia sta vivendo un momento molto complicato e l'impegno mio e di tutti i mie collaboratori è quello di contenere la spesa, così come ci è richiesto dal Governo. In quest'ottica di spending review e di enormi sacrifici stiamo affrontando il tema delicato della riorganizzazione del personale. In un'ottica inevitabile di contenimento della spesa, siamo stati costretti a fare scelte pensati che ci porteranno nell'arco di poco tempo complessivamente al pensionamento di 36 persone. Tale dolorosa decisione ci ha obbligati alla riorganizzazione dell'Ente, resa possibile anche grazie alla disponibilità del Segretario Generale che ha accettato di gestire alcune deleghe in attesa della definizione delle funzioni da parte della Regione entro i primi di luglio. Abbiamo ridotto all'osso settori, servizi e dirigenti. Non si tratta di un colpo di mano ma di una necessità e di una scelta fatta per evitare il dissesto dell'Ente. E' stata mia premura comunicare ai delegati sindacali che prima di prendere qualsiasi decisione in merito alla definizione puntuale delle posizioni organizzative e del personale avrei condiviso con loro le ipotesi in campo. E così sarà. Ad oggi non esiste alcuna decisione assunta ma una proposta che neppure io ho ancora visionato poiché tuttora in fase di elaborazione da parte dei dirigenti cui ho dato mandato. Il disagio dei dipendenti cui fa riferimento il segretario Cimino è comprensibile ed è lo stesso disagio che viviamo tutti in questo momento di incertezze e grave difficoltà dell'Ente. Obiettivo di questa Amministrazione è tutelare i diritti di ognuno e condividere con le parti sindacali il percorso di ridefinizione di ruoli e servizi. La funzione che svolgo attualmente, non di parte politica ma di rappresentante dello Stato nominato dal Presidente della Repubblica in questa fase di transizione normativa, mi impone di ridurre al minimo esternazioni a mezzo stampa. Credo in generale che sia opportuno non esasperare i toni attraverso gli strumenti mediatici ma tentare di collaborare in maniera costruttiva."