"E' assurdo e probabilmente incostituzionale attribuire in parte agli inquilini il peso di una imposta chiaramente patrimoniale per caratteristiche e modalità di applicazione." L'attacco arriva da Franco Bravo, segretario regionale e provinciale del SUNIA. Sul tavolo, la TASI.
"Ora dobbiamo fare i conti con questa realtà - prosegue Bravo - e vedere come evitare questa beffa. Ad oggi sono pochi i comuni della nostra Provincia che hanno deliberato l' aliquota TASI fra questi il Comune della Spezia che ha escluso gli inquilini dal pagamento di questa nuova tassa. Il Comune di Lerici ha invece applicato la TASI anche sugli inquilini. Eppure scelte diverse erano possibili ad esempio applicando la TASI solo sulla prima casa sapendo che era possibile arrivare sino al 3,3 per mille recuperando in questo modo risorse per detrazioni a favore di famiglie in particolari condizioni reddituali. Facendo questa scelta venivano esentate dalla TASI le seconde case e quindi tutti gli inquilini sia privati che delle case popolari che invece ora devono pagare. Ma sulle seconde case era possibile aumentare l'IMU fino al 10,6 per mille(oggi è il 4,6 per mille) e applicare l'aliquota del 4,6 per mille solo a chi affitta a canone concordato. Se poi, oltre a noi, anche il Comune di Lerici sostenesse nei confronti della Regione la richiesta di far inserire dal CIPE Lerici (Sarzana e Levanto) nell'elenco dei comuni ad alta tensione abitativa ci potremmo trovare di fronte ad un quadro completamente nuovo. Ma non tutto è perduto il nostro auspicio è che il Comune di Lerici cambi scelta per il futuro e che i Comuni che ancora non hanno deliberato ragionino sulle scelte che devono compiere. A noi rimane il compito di partecipare ad auspicate consultazioni ed eventualmente agire con tutti gli strumenti democratici per la difesa dei più deboli".