Ma anche pronti a interrompere l'iter giudiziario se il sindaco Alessio Cavarra conferma l'impegno a coinvolgere la città e le sue espressioni, tra cui il Comitato, per ripensare tutta la sistemazione di piazza Terzi e dell'ex area ferrovie dopo il fallimento della gara per la realizzazione della parte pubblica del Piano. Con questa ampia delega al direttivo del Comitato Sarzana, che botta! e a Legambiente si è conclusa lunedì sera l'assemblea di sostenitori e di sottoscrittori del ricorso al TAR. Unica eccezione l'ex procuratore della Repubblica Rodolfo Attinà, per il quale il ricorso al Consiglio di Stato per riaffermare il principio di legalità violata andrebbe perseguito comunque. L'assemblea è stata aperta da tre comunicazioni della presidente Roberta Mosti, del vice Andrea Forcieri, e del segretario Carlo Ruocco. Nel direttivo del Comitato è prevalsa – per ora - la linea di valutare i risultati concreti ottenibili. In soldoni il ragionamento che fanno Comitato e Lagambiente è il seguente. Prima di una pronuncia del Consiglio di Stato passerebbero un paio d'anni. I palazzi di via Muccini sarebbero ultimati. Un verdetto favorevole al Comitato non porterebbe alcun risultato concreto. Metterebbe in gravi difficoltà il Comune costretto a rifondere milioni di euro alle Cooperative. Totalmente diverso è lo scenario per piazza Terzi e per l'area ex ferrovie. Il recente esito negativo della gara pubblica comporta l'azzeramento delle infrastrutture (strade, parcheggio, servizi) di un Piano giudicato da sempre dal Comitato Sarzana, che botta! megalomane, faraonico e finanziariamente insostenibile, quando i principali artefici politici, Massimo Caleo e Roberto Bottiglioni, ne magnificavano la grandezza. Ora, sventata per deficit finanziario la colata di cemento in quell'area, occorre ricercare soluzioni sostenibili economicamente e ambientalmente nell'interesse della città e degli abitanti della zona, che sono stati tra i massimi sostenitori del Comitato. Per questo viene presa in seria considerazione l'idea del sindaco Alessio Cavarra di coinvolgere la città e le sue rappresentanze in un confronto su un nuovo piano. Il Comitato proporrà all'Amministrazione di prendere ad esempio le esperienze di urbanistica partecipata che già sperimentate in altre parti d'Italia e fatte conoscere a Sarzana proprio nei convegni dell'associazione. C'è anche un corollario economico alla possibile intesa. Il Comitato, Legambiente e i cittadini sono stati condannati dal TAR a rifondere a Comune, Provincia, Regione e Cooperative dieci mila euro di spese legali, che dovrebbero essere versati sia in caso di rinuncia al Consiglio di Stato, sia in caso di ricorso. Il Consiglio di Stato potrebbe rivedere anche quella parte della sentenza. Anche su questo punto è possibile un accordo.