Per la giunta ha risposto l'assessore all'ambiente Renata Briano: "Con una delibera di giunta il 21 dicembre 2012 sono stati attribuiti al Comune di Ortonovo 200 mila euro per l'avvio degli interventi di massima urgenza in seguito alla alluvione del novembre 2012, ed erano le uniche risorse disponibili nel bilancio 2012. Successivamente con una delibera sempre regionale del maggio 2013 sono state localizzate a favore dello stesso Comune altri 300 mila euro per proseguire gli interventi di somma urgenza. Per intervenire sui danni provocati dall'alluvione abbiamo chiesto, insieme ad altre Regioni fortemente colpite, un finanziamento ministeriale che ci è stato accordato. E con una successiva delibera abbiamo programmato le risorse provenienti attraverso un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, destinando un milione e 500 mila euro a favore degli interventi di somma urgenza segnalati dagli enti dopo l'alluvione del novembre 2012. Tali risorse sono state localizzate assegnando a Ortonovo 734 mila euro a copertura totale degli interventi di somma urgenza». Briano ha sottolineato la costante collaborazione con il sindaco di Ortonovo per intervenire sulle singole situazioni a rischio.
"La risposta dell'assessore mi ha consentito di comprendere c'è ancora molto da fare in questa zona, ci sono frane che la dopo somma urgenza vanno sistemate. Sappiamo, del resto, come è territorio della nostra regione e come sono coinvolte le amministrazioni comunali", ha risposto il capogruppo Lega Nord.
Francesco Bruzzone ha quindi presentato un'interrogazione, sottoscritta anche dai Consiglieri della Lega Nord Maurizio Torterolo e Edoardo Rixi, sul fatto che nel Parco Naturale Regionale di Monte Marcello Magra, ogni giorno stanno emergendo i segni evidenti, a causa di attività erosiva del fiume Magra, di una discarica in località Boettola a Sarzana: "Si tratta di rifiuti di ogni genere, che sono costantemente portati via dal fiume, come si palesa da documentazione fotografica allegata, e che il contatto dell'acqua con la spazzatura sepolta induce dubbi di rischio per l'incolumità pubblica. Sottolineo, inoltre, la gravità del fatto in quanto tale sfregio ambientale avviene all'interno di un parco naturale. Chiedo quindi alla giunta quali iniziative intenda intraprendere per sradicare il problema e cancellare un così grave danno ambientale all'interno del Parco Naturale Regionale di Monte Marcello Magra".
Per la giunta ha risposto nuovamente l'assessore all'Ambiente Renata Briano: "L'area risulta essere di proprietà del demanio e la competenza, relativa alla legge regionale 10 del 2009 sulle norme in materia di bonifiche di siti contaminati, trattandosi di un comune sotto gli 8 mila abitanti, spetta alla Provincia della Spezia. Da una serie di riunioni fra organi competente è emersa la necessità di fare campionamenti mirati utilizzando anche gli escavatori. E stato accertato che l'area interessata è di circa 400 metri quadri e di due e mezzo di profondità. Sono stato eseguiti anche dei prelievi sulle acque superficiali del Magra e Arpal ha trasmesso una nota, sollecitando procedure per mettere in sicurezza la sponda in attesa di analisi, per evitarne il trascinamento. La Provincia ha comunicato che i lavori per la messa in sicurezza sono iniziati e verranno eseguiti tramite un progetto che prevede la difesa delle sponde e la realizzazione di "pennelli" per mantenere in sicurezza i tralicci Enel, con una spesa compartecipata pubblico –privato di 296 mila euro".
"Purtroppo non abbiamo i risultati delle verifiche e dei prelievi, mentre noi vogliamo la garanzia che l'acqua non è inquinata. Punti interrogativi ci sono e rimangono anche su quella discarica decisamente anomala", ha commentato Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria.