"Le deliberazioni che abbiamo approvato come Consiglio provinciale potevano essere un forte segnale che gli amministratori spezzini davano, assieme, contro una gestione delle tariffe idriche che non tutela i cittadini, ma le forze politiche del centro sinistra hanno trasformato quella che era un'occasione per una posizione unitaria ed istituzionale nell'ennesima polemica politica e partitica, questo a danno dei cittadini, solo per fare propaganda.
L'altro pomeriggio, mentre i politici regionali del PD erano fuori dalla Provincia a fingere di difendere i diritti dei cittadini, lanciando slogan e sostenendo di voler evitare gli aumenti programmati dal gestore al 9,5% annuale, i loro sindaci, invece, votavano contro una proposta che ha, concretamente, vincolato gli aumenti in bolletta ad un minimo del 4%. Questo arrivando perfino a votare contro uno dei loro sindaci e rischiando di far saltare la gestione del servizio idrico nel comune di Maissana, che è una gestione interna a quel territorio e non ha nulla a che fare con Acam. Un servizio che in quel comune abbiamo difeso e tutelato noi come forza del centro destra.
Ora gli esponenti del Pd stanno volutamente travisando la realtà, dando false informazioni, per coprire una scelta di pura propaganda, ma che avrebbe gravato i cittadini di un onere in bolletta per i prossimi sei anni. Qualunque altro discorso non può evitare il fatto che abbiano votato contro il blocco degli aumenti rischiando di vincolarci al 9,5% annuale per sei anni. Ed è una responsabilità che ora si devono prendere.
I calcoli sulla tariffa sono realizzati sulla base di valori ben specifici indicati dalla norma dell'autorità Arera, dovuti ai costi oggettivi ed ai conguagli, non su dati empirici. La decisione presa a maggioranza dal Consiglio provinciale prevede di spostare i conguagli e di aprire un confronto per arrivare a pagare il giusto, così come abbiamo sempre sostenuto come sindaci. Gli interventi e le opere diventano un costo per gli utenti solo quando sono realizzati e terminati, non quando sono una previsione. Approvare un piano di interventi completo, sulla base di quello che gli stessi sindaci hanno indicato, garantisce di verificare in ogni fase lo sviluppo delle spese, invece che pagare dei lavori, ovviamente indispensabili, realizzati in emergenza e portati poi consuntivo una volta eseguiti.
Ora abbiamo fissato noi, utilizzando gli strumenti che ci consente la norma, il limite al 4% agli aumenti in bolletta, contro il 9,5% che ci veniva indicato. Si tratta di un limite che rientra ancora nei vincoli imposti da Arera e lo difenderemo in tutte le sedi necessarie perché prima di altri interessi, o della propaganda di certi gruppi politici, per noi vengono quelli dei cittadini".
Pierluigi Peracchini
Presidente della Provincia della Spezia