“Non esiste una bocciatura del progetto della riorganizzazione della rada di Lerici da parte del ministero” è la risposta del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marco Russo all’affermazione di un consigliere di minoranza fatta tramite stampa qualche giorno fa.
“Il ministero di riferimento è il MASE (già MITE - Ministero per la transizione ecologica - con il governo Draghi), il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, diversamente da quanto riportato nel nostro ultimo comunicato, ma non esiste nessuna bocciatura. E’ sempre la solita tattica di chi si oppone al progetto che non può fare altro che raccontare bugie per affossare un’opera pubblica necessaria allo sviluppo del paese”.
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di ormeggio misto composto da pontili galleggianti e gavitelli che porterà alla riduzione e razionalizzazione dello spazio acqueo occupato: come concordato con le associazioni delle catenarie, circa 450 barche attualmente ormeggiate a gavitello verranno trasferite a pontile senza creare ulteriori posti barca. La superficie complessiva dello specchio occupato sarà di 55534 mq.; rispetto agli attuali 66148 mq ci sarà una diminuzione di 10614 mq. che porterà ad un incremento di servizi, oggi del tutto carenti se non assenti come la raccolta dei rifiuti prodotti dalle barche ormeggiate sia a pontile che a gavitello; la posa di colonnine dedicate al rifornimento dell' acqua e al lavaggio per le barche a gavitello o per le attività di manutenzione straordinaria con la disponibilità di energia elettrica; la creazione di circa 20 posti per barche in transito che temporaneamente potranno ormeggiare e fruire dei servizi; spazi per il servizio dei tender per lo sbarco dei croceristi; aree e ormeggi destinati al sevizio di noleggio ed infine in Calata Mazzini, in prossimità dell'Ufficio Locale Marittimo, verranno realizzati nuovi servizi igienici e i necessari locali di servizio, mantenendo ovviamente gli spazi commerciali per le attività della pesca
Al fine di tutelare gli aspetti ambientali, l'intervento prevede la bonifica dell'intera area da rifiuti adagiati sul fondale; è inoltre previsto di riutilizzare, per quanto possibile, i corpi morti e le relative catenarie che già oggi fanno parte della struttura delle catenarie in modo da ridurre al minimo la fornitura di materie e gli oneri che sarebbero necessari per il relativo smaltimento.
“La pratica al ministero sta andando avanti regolarmente, ci hanno chiesto la redazione di una V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), che noi stiamo producendo grazie al supporto di esperti e andremo avanti nel processo di autorizzazione perché crediamo nella validità e funzionalità del progetto. Chi si oppone trovi argomenti e smetta di dire bugie”.