“La vicenda che ha come protagonisti Federico Viani e il PD è la dimostrazione di come il centro-sinistra, ancora una volta, anteponga le poltrone e la spartizione delle cariche alla volontà espressa dai cittadini attraverso il voto. Non ci sorprende, purtroppo, perchè non è certo la prima volta che assistiamo a comportamenti di questo tipo”, lo afferma il gruppo consigliare di minoranza “Il futuro è adesso – Vezzano con Ruggia Sindaco”.
A circa due mesi dal voto per le amministrative, infatti, Federico Viani, tra i più votati della lista del sindaco Bertoni, Vezzano Democratica, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di Capogruppo di Maggioranza del Consiglio Comunale, dove ora siede come indipendente, ed ha lasciato anche il Direttivo del Circolo PD di Vezzano e il PD stesso.
“Secondo quanto emerso – afferma il gruppo “Il futuro è adesso” - alla base della decisione vi sarebbe il fatto che Viani si sarebbe aspettato di essere chiamato ad un importante ruolo nell'amministrazione, viste le preferenze ottenute, e che invece non solo questo non si è verificato ma lui si sarebbe anche sentito isolato all'interno del suo partito. Sono state chiamate a fare gli assessori persone che hanno avuto meno preferenze di Viani, ovviamente per una spartizione delle cariche tra le varie anime della maggioranza.
Noi, quindi, siamo preoccupati per la scarsa forma di democrazia usata per assegnare le cariche, aspetto che il Consigliere Tangerini aveva già evidenziato nella seduta di insediamento del Consiglio Comunale il 26 giugno. Il sindaco Bertoni ed i vertici dei partiti della sua maggioranza hanno anteposto la divisione dei poteri alla volontà espressa dai cittadini attraverso il voto”.
“Riteniamo – prosegue il gruppo di minoranza – che la “giustificazione” del sindaco che Viani sarebbe stato alla sua prima esperienza amministrativa, non faccia che peggiorare le cose. Non sarebbe certo stato il solo ed avrebbe portato in Giunta la fiducia in lui riposta da oltre 200 cittadini di Vezzano. Invece il sindaco e i partiti della sua maggioranza non hanno minimamente tenuto conto della meritocrazia e della volontà popolare”.