“Legambiente seguirà con grande attenzione lo sviluppo di queste inchieste - affermano il presidente nazionale Stefano Ciafani, il presidente di Legambiente Liguria Stefano Bigliazzi e quello del circolo della Spezia, Stefano Sarti- e attende con fiducia l'esito del lavoro della magistratura. Se quello che è già emerso trovasse conferma nel proseguio dell'inchiesta, si delinerebbe un modello di sviluppo che espone il territorio e l’ambiente a pericolose evoluzioni. Per questo Legambiente chiede che si ridiscuta tutto, e altresì, i beni della Palmaria vengano utilizzati per le finalità del Parco, compresa quella della fruizione accessibile a tutte le categorie".
"Nelle varie tappe che hanno accompagnato la nostra opposizione a progetti come il Masterplan o lo stabilimento al Carlo Alberto - proseguono i tre presidenti- abbiamo più volte denunciato come strumenti quali il Piano del Parco ed il PUC, invece di rappresentare i limiti entro i quali contenere i progetti, fossero stati invece asserviti a un modello di utilizzo dell'isola volto a favorire interessi privati e di un turismo per pochi".
"Ora leggiamo anche queste modalità in una luce di più ampio spettro e troviamo risposte alle numerose domande che ci eravamo fatti”, concludono.