Scorrendo le nuove indicazioni normative che regolano la navigazione all'interno dell'Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre, e in particolare quella che prevede l'obbligo di arrivare a una navigazione solo in elettrico in tempi oggettivamente ristretti, emerge una accelerazione forzata distante dalle esigenze espresse dai noleggiatori nautici, perché alcune disposizioni previste al suo interno, anziché coniugare correttamente le tempistiche e le modalità di conversione ambientale, producono tempistiche non adeguatamente pianificate, improvvisate e imprevedibili nelle conseguenze occupazionali.
Non essendo stata prevista alcuna compensazione mirata, finalizzata alla tutela logistica e gestionale delle attività in essere, il disciplinare in corso di approvazione è in grado di mettere in grave difficoltà le attività delle marine rivierasche, a cui si chiede la totale trasformazione dei mezzi, senza che sussistano ancora le condizioni per poter usufruire delle colonnine di ricarica o per poter navigare serenamente senza effettuare rifornimenti difficoltosi o di fatto impossibili, come quello di raggiungere colonnine molto distanti dalle loro zone per poi tornare in loco.
Certi che il Parco Nazionale abbia la consapevolezza che la tutela ambientale debba sempre costruirsi in modo coerente e proporzionale al sostegno antropico dovuto alla popolazione residente, chiediamo di rivedere urgentemente le disposizioni in essere, aprendo il dialogo ai suggerimenti che provengono dagli abitanti e dagli operatori del territorio, che anche in quanto residenti dovrebbero essere percepiti come un presidio e una garanzia demografica contro il rischio di spopolamento in atto.
Roberto Centi, Consigliere Regionale Lista Sansa
Nicola De Benedetto, Segreteria Regionale Sinistra Italiana