Occupazione di qualità e coinvolgimento del sistema del porto, della cantieristica e dell'industria sono gli elementi sui quali punta la Uil sul territorio spezzino per il rilancio delle aree Enel, attualmente occupate per oltre 70 ettari dalla ex centrale a carbone. Solo il 10 per cento delle aree, infatti, saranno destinate alle attività di riconversione energetica mentre il resto del tessuto economico e produttivo attende di essere coinvolto.
"Dopo la sottoscrizione del protocollo di intesa con Enel, nulla di concreto è stato avviato, a parte una porzione residuale di energia fotovoltaica e Bess - spiega Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria - Abbiamo assistito ad enunciazioni di vari progetti che non si sono mai tradotti in occupazione di qualità e sviluppo. Occorre subito un tavolo istituzionale da attivare con la Regione Liguria, ovvero un gruppo di lavoro che coinvolga tutti gli attori economici e sociali dello spezzino".
La Uil chiede impegno da parte della Regione Liguria "per un territorio che attende di essere valorizzato in virtù di un tessuto produttivo di qualità e di un sistema portuale che rappresenta un'eccellenza nazionale".