Occorre che il Comune trovi immediatamente una soluzione per permettere la ripartenza delle lezioni in presenza, fin dal prossimo 8 gennaio.
Dopo la chiusura della scuola "Fontana" del Termo- a seguito del crollo di una parte del soffitto del bagno che ha ferito una ragazzina - anche noi sosteniamo convintamente le posizioni di genitori e della dirigenza scolastica: sarebbe incostituzionale non garantire il diritto all'istruzione.
Purtroppo istruzione ed edilizia scolastica sono vittime del modello centrodestra, che affossa sanità e istruzione riducendo sempre di più le voci di spesa in questi campi, e nel mentre investe ad esempio cifre importanti in marketing territoriale e istituzionale.
E' di tutta evidenza che delle scuole insicure rappresentino un ossimoro intollerabile. L'edilizia scolastica è uno degli argomenti spesso sventolati in campagne elettorali per poi registrare dimenticanze di lungo e di breve periodo. Fatto sta che, anno dopo anno, registriamo episodi che mettono a rischio l'incolumità immediata e non di studenti e lavoratori.
Oltre alla necessità di un piano speciale a livello nazionale per l'edilizia scolastica, sarebbe auspicabile una ricognizione urgente sullo stato degli immobili scolastici da parte dell'amministrazione comunale.
Cogliamo l'occasione anche per ribadire che occorre tornare a vedere la scuola come luogo di educazione, istruzione e formazione e non, come spesso accade, a una questione di bilancio e di contrazione di spesa; visto che oramai si "riforma" la scuola non per migliorarla effettivamente rispetto alla sua vocazione costituzionale, ma per renderla sempre meno capitolo di spesa che gravi sulla finanza pubblica, rimuovendo o ignorando il senso specifico della sua funzione.
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista