"Le centraline Arpal collocate in Piazza Caduti della Libertà e nelle vicinanze dell'Ospedale Sant'Andrea della Spezia, aree cittadine notoriamente vicine all'attracco delle navi da crociera, hanno rilevato alte concentrazioni di ossidi e biossidi di azoto. In presenza delle navi da crociera, i valori raggiungono picchi giornalieri significativi che superano abbondantemente il limite di legge relativamente alla media annuale di 40 microgrammi/Nm3", afferma il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini a margine dell'interrogazione discussa oggi in Aula sulle concentrazioni di ossidi e biossidi di azoto nell'aria delle zone limitrofe all'attracco delle navi da crociera nel porto spezzino.
"L'inquinamento atmosferico - spiega - si protrae ormai da anni configurando, come ammesso dalla stessa Asl5, un rischio in atto sotto il profilo della salute pubblica, in particolare per i quartieri antistanti alle aree portuali già interessati dal traffico marittimo commerciale e ora aggravato da quello crocieristico".
"La Regione, nelle sue risposte affidate agli assessori Giampedrone per l'ambiente e Gratarola per la sanità, di fatto si volta dall'altra parte e continua a sdoganare livelli ossidi e biossidi di azoto ampiamente sopra i limiti", aggiunge Ugolini.
"Oltre a chiedere di avviare un'indagine che tenga conto della metodologia utilizzata nei rapporti Ispra e Sistema nazionale protezione dell'ambiente, abbiamo chiesto se Regione non ritenga opportuno aprire un protocollo operativo per limitare l'accesso delle navi da crociera nel porto fino alla completa realizzazione e operatività di tecniche di disinquinamento come quella dell'elettrificazione delle banchine. La reazione della Giunta? Deprimente. In sostanza, il messaggio è: non disturbate il business delle navi da crociera. Alla Spezia, dunque, assistiamo a un paradosso: si vieta la circolazione delle auto diesel più inquinanti, ma di contro si permette che le navi da crociera emettano una concentrazione di inquinanti che continuano ad essere sottovalutati sebbene siano stati dichiarati cancerogeni dall'OMS", conclude.