“I rovi della Palmaria di Toti atterrano sulla collina di Vallestrieri di Paoletti. Le località cambiano ma il metodo rimane quello: raccontare di un territorio degradato anche quando non lo è e con questo giustificare l’urbanizzazione di aree naturali, mentre invece è proprio della natura residua ciò di cui abbiamo più bisogno”.
Questa in sintesi la posizione del Coordinamento dei Circoli di Legambiente in merito alle dichiarazione alla stampa fatte dal Sindaco e Vicesindaco del Comune di Lerici riguardo al progetto di villaggio turistico presentato da un investitore privato che ha acquistato dallo Stato i ruderi sulla bella collina posta a fianco del Monte della Rocchetta.
“Vallestrieri venne espropriato all’epoca della costruzione del Forte della Rocchetta, e da allora (seconda metà dell’800) è cresciuto un magnifico bosco di lecci che oggi è ormai di alto fusto, facilmente accessibile attraverso un reticolo di sentieri rigorosamente pedonali” dicono gli ambientalisti “richiamare un inesistente degrado ambientale non depone a favore di un progetto che per essere approvato dovrà necessariamente passare da una Valutazione di Incidenza Ambientale, visto che la collina di Vallestrieri è all’interno di un Sito di Interesse Comunitario”.
Legambiente pone l’accento anche su un altro aspetto: “Utilizzare anche questa occasione per l’ennesimo attacco alla gestione del Parco ci sembra inoltre strumentale”.
E conclude: “La gestione del territorio deve partire da dati oggettivi, senza indulgere in narrazioni basate sul nulla che sembrano finalizzate a pilotare l’opinione pubblica in una certa direzione. La cittadinanza dovrebbe invece venire a cocoscenza del perché un bene di proprietà dello Stato è passato nelle mani del privato per una cifra irrisoria, senza nemmeno provare ad intercettarlo per porre condizioni riguardo all’interesse pubblico da tutelare”.