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Bando alloggi popolari: discussione in consiglio sul criterio di residenza protratta In evidenza

di Ginevra Masciullo - Discusso in consiglio comunale il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari.

Ad essere chiamato in causa è il principio di residenza. Infatti, seguendo Regione Lombardia, la Liguria aveva introdotto tra i criteri di valutazione della graduatoria la residenza protratta, ovvero essere residente da almeno 5 anni nel comune per il quale viene fatto il bando. L’idea lombarda ripresa dalla nostra regione è stata oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale che tre anni dopo si è espressa contrariamente.

Dopo un anno dalla sentenza, considerando la grande richiesta di un bando e la necessità di affidare gli alloggi a chi aveva bisogno a causa anche degli effetti della pandemia, la Giunta spezzina ha emanato un bando, all’interno del quale venivano seguite le ultime linee guida stabilite dalla Regione, le quali contenevano il “criterio incriminato”.

Ad illustrare l’interrogazione è stato il consigliere Marco Raffaelli, che ha affermato: “Il tema degli alloggi popolari meriterebbe tante riflessioni, ci sono delle criticità alcune dovute alle dinamiche nazionali dove servirebbe un ripensamento del ruolo pubblico, ma poi ci sono problemi locali come l’istituzione di un bando di alloggi popolari per la nostra zona. -continua Raffaelli- Ci sono stati errori commessi dalla Giunta passata e continuati dalla presente. Nel 2017 è stata introdotta tra i criteri la residenza protratta, ossia l’essere residente da almeno 5 anni nei comuni per cui viene fatto il bando, Regione Liguria ha ripreso un’idea della Lombardia.

Nel 2020 la Corte costituzionale si pronuncia contro la residenza protratta, definendola incompatibile con il servizio sociale, nel 2021 il comune della Spezia fa un bando all’interno del quale viene richiesta la residenza protratta. Tre mesi fa viene ripresa la sentenza e si afferma che il bisogno deve essere il metodo principale. Perché avete ritenuto che una sentenza del genere non fosse un colpo di spugna al vostro bando? Nonostante una sentenza chiara abbiamo aspettato mesi per comprendere la vostra posizione -conclude il consigliere Raffaelli- vorremmo che la Giunta chiedesse a Genova di correggere la norma e che venisse fatto un bando con 3 obiettivo: eliminare vizi di illegittimità, tutelare il diritto alla partecipazione di tutti i cittadini e assumere una decisione per evitare ulteriori giudizi negativi dell’ente.”

La discussione generale, come prevedibile, ha toccato diversi argomenti, tra questi la questione della precedenza che, secondo alcuni, uno spezzino o comunque un cittadino con cittadinanza italiana dovrebbe avere.

Il consigliere Fabio Cenerini ha posto la questione, sottolineando il suo punto di vista: “Ritengo che 5 anni di residenza nel comune siano il minimo criterio per permettere a tanti spezzini poco abbienti di rientrare nelle graduatorie. Nel contesto in cui viviamo le famiglie numerose a basso reddito in cui solo l’uomo lavora coincidono spesso con persone di origine straniera che di fatto superano in graduatoria spezzini che sono in condizioni di bisogno e aspettano una casa da 20 anni. Riescono a rientrare in graduatoria soltanto coloro che hanno un disabile in casa, come se fosse “una fortuna” in quanto almeno permette di avere una casa. Personalmente credo che sia giusto permettere agli spezzini di avere maggiori possibilità di rientrare in graduatoria mantenendo criteri come quello della residenza protratta. Invito la Regione a mettere come priorità il principio di cittadinanza italiana per permettere a chi è sul territorio da più tempo di avere una casa prima di chi è appena arrivato in Italia.”

La consigliera Giulia Giorgi nella scorsa Giunta è stata assessore alle politiche sociali e abitative ed è entrata nel merito della questione: “Questo bando è stato oggetto di diverse commissioni in cui si era illustrato il percorso da intraprendere. Il comune della Spezia è stato almeno il terzo a emanare il bando, è stato preceduto da Savona e Genova. Avevamo due scelte o attenerci ad una norma al tempo in vigore oppure attendere e nascondere la testa sotto al cuscino, come è stato fatto dal 2011. Abbiamo proceduto ad un bando per rispondere alle richieste di chi aveva bisogno di una casa e nel farlo abbiamo seguito le imposizioni della Regione, organo superiore al comune -spiega Giorgi- siamo sempre stati limpidi e trasparenti. Come amministrazione abbiamo fatto un bando con il principio di residenza che vi era contenuto, abbiamo intrapreso l’unica strada possibile per dare una casa alle persone e abbiamo fatto investimenti per trovare nuovi alloggi.

Infine, vorrei ricordare che voi eravate contrari anche alla residenza, fondamentale per avere una graduatoria che favorisca i cittadini spezzini, come minoranza siete convinti di poter essere gli unici a parlare di questa tematica. La dimostrazione l’avete data negli anni del vostro governo, 3 milioni e mezzo di morosità non li abbiamo fatti noi, sono il frutto di anni precedenti. Non si va avanti a dire basta sfratti e dentro tutti si può fare con infinite risorse, oggi abbiamo bisogno di politiche attive e di dare sfratti a chi non ne ha diritto.”

Dopo l’intervento di Giorgi gli animi si sono scaldati, subito dopo è intervenuta la consigliera Gina Gabriella Crovara che ha espresso opinione concorde a quella di Cenerini: “I cittadini devono riiniziare tutto da capo per compilare nuovamente il bando. Purtroppo come al solito gli spezzini passeranno in coda perché i cittadini stranieri avranno i requisiti maggiori che daranno loro un punteggio più alto.” La mozione è riferita alla questione del requisito della residenza protratta, ma la questione ha dato man forte ad uno spostamento del ragionamento sulla selezione delle persone a cui dare l’alloggio.

Il consigliere Massimo Lombardi è tornato sul punto della questione: “Su questa mozione non c’entra la spezzinità, il tema riguarda anche residenti di altri comuni che hanno diritto a partecipare al bando. A mio avviso dobbiamo rimanere pertinenti sul criterio dei 5 anni di residenza che non ha nulla a che fare con la cittadinanza. Bisogna recuperare il tempo perduto, ma attenzione all’idea di sfrattare le persone, molti di coloro che andavano sfrattati erano spezzini. Non sono dell’opinione di buttare quanto fatto da questa amministrazione, lavoriamo per il futuro di tanti cittadini

La mozione presentata dal gruppo Pd non passa, ricevendo 8 voti favorevoli e 19 contrari.

Riceve invece una maggioranza di voti favotevoli l'Ordine del Giorno presentato dalla maggioranza con 18 favorevoli e 9 contrari.

 

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