«La Liguria insegna gli antichi mestieri ai nomadi e trova lavoro ai Rom. È un affronto per i nostri giovani che cercano una occupazione, e la Lega Nord darà battaglia affinché il provvedimento sia fermato» spiega Bruzzone commentando il lancio, da parte della Regione del bando su "Antichi mestieri di Liguria", che riguarda tredici progetti per rilanciare i mestieri del passato e aiutare i giovani ad impiegarsi nelle imprese artigiane.
Le iscrizioni per i primi 11 percorsi formativi sono iniziate il 22 luglio e si chiuderanno il 30 settembre: il capogruppo Bruzzone, oltre alla petizione, presenterà in Consiglio regionale anche un'interrogazione e una mozione per chiedere l'immediata sospensione del bando e la contestuale modifica della delibera regionale che autorizza gli stessi bandi: «Gli enti che hanno bandito i corsi si sono attenuti alla delibera regionale del 5 ottobre 2012 ed è proprio quella - spiega - che va cambiata in modo da poter riaprire rapidamente il bando ma con nuove regole».
«Non ci sarebbe alcunché di male, di per sé, nell'insegnare gli antichi mestieri, i lavori del passato, le tradizioni del territorio, ai nostri giovani. Rilanciare i mestieri del passato per attrezzarsi il futuro, come recita lo slogan dell'iniziativa, è cosa buona e giusta. Troviamo tuttavia inaccettabile che, in virtù di posizioni puramente ideologiche, la Regione, nel promuovere questo progetto, portato avanti con i fondi Fse obiettivo Cro 2007-2013, preveda - di norma - l'obbligatorietà di un numero minimo di posti assegnati a nomadi, rom e sinti» afferma Bruzzone.