“Ad Arcola il tempo si è fermato al 2012”, lo afferma Giuseppe Mori, portavoce del Comitato Pianazze nel Cuore a seguito dell'adozione da parte del Comune di Arcola del nuovo Piano Urbanistico.
“Il Piano – sottolinea Mori – era stato presentato alla popolazione e alle associazioni a cavallo tra il 2011 e il 2012. E' possibile che da allora non si sia sentita l’esigenza di un nuovo confronto con i cittadini? In tutti questi anni è cambiato il mondo, c'è stata una notevole trasformazione economica ed è cambiata anche la provincia spezzina. Tutto il territorio provinciale sta diventando un importante polo turistico: l'amministrazione di Arcola non ha pensato che anche il nostro comune dovrebbe attrezzarsi per accogliere i turisti? Anche a livello produttivo la situazione è completamente cambiata e sempre più aziende sono alla ricerca di aree dove insediarsi, aree che però devono essere attrezzate”.
“L'amministrazione – aggiunge Mori – non si è resa conto del cambio epocale che sta subendo la nostra provincia con la definitiva chiusura della centrale Enel e che ora quest'area può essere un volano per lo sviluppo del territorio? Ricordiamo che un terzo di quest'area fa parte del Comune di Arcola”.
Il portavoce del Comitato chiede inoltre all'amministrazione: “Non era doveroso fare un passaggio con la popolazione che abita vicino alle cosiddette “AREE DI TRASFORMAZIONE” (la ex cava de Biasi a Romito, Arcola Petrolifera al Piano di Arcola, la ex Cava Cortesia alle Pianazze)? Va infatti ricordato che 20 anni fa si era data la possibilità ai proprietari di queste aree di presentare delle proposte di trasformazione al fine mitigare il loro impatto nei quartieri dove esercitano o esercitavano la loro attività.
Ora forse non c'è stata la volontà di andare dai cittadini di quei quartieri e dire loro che in 12 anni nulla è cambiato: la ex cava de Biasi giace ancora inoperativa a Romito Magra, l’Arcola petrolifera resta una cattedrale nel deserto, per non parlare della ex Cava Cortesia dove la situazione è addirittura peggiorata.
Conclude Mori: “Forse con l'approvazione del Piano regolatore qualcuno avrà pensato di mettersi al collo una medaglia, visto che le amministrazioni precedenti non ci erano riuscite. Francamente mi sarei aspettato di più”