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Cenerini: "Querelato da un prete, non luogo a procedere perché il fatto non sussiste" In evidenza

La nota del capogruppo del gruppo misto di Maggioranza Fabio Cenerini: "Non ho mai accusato di niente la Caritas e Don Palei".

"Il Giudice dell’Udienza Preliminare, visto l’art. 425 c.p.p., dichiara non luogo a procedere nei confronti dell’imputato Fabio Cenerini, in ordine ai reati ascritti, in quanto il fatto non sussiste", così in una nota il capogruppo del gruppo misto di maggioranza Fabio Cenerini.
 
"Questa è la sentenza del Giudice Dr. Mario De Bellis, che sancisce il diritto di esprimere la propria opinione in questo paese. Già il fatto di essere stato querelato da un prete, Don Luca Palei, lascia quantomeno stupiti!

Quali erano secondo Don Palei le mie colpe? Aver parlato in un video elettorale, di quello che succede da tempo nel quartiere di Pegazzano, stando sempre attento a specificare, che i fatti da me spiegati nel video, non erano riconducibili al centro d’accoglienza gestito dalla Caritas Diocesana “La Cittadella della Pace”, anche perché non avevo alcuna prova di ciò, quindi sarebbe anche stato assurdo farlo.

Inoltre, avevo parlato del business dell’accoglienza, specificando che sicuramente la Caritas e chi la gestisce lo fa coi migliori propositi, ma comunque resta a livello nazionale, uno degli affari dove si buttano molti spregiudicati, basta vedere il caso della cooperativa Caribù, balzato su tutte le cronache nazionali, che non c’entra niente con la Caritas, ma comunque non credo sia lesa maestà chiedere dove vengono impiegati i soldi pubblici, che anche la Caritas percepisce.

Inoltre, secondo punto della querela, il ricovero per i poveri “Locanda il Samaritano”, voluto da Peracchini, su indicazioni di Don Palei a quanto dicono, nell’ex galoppatoio del campo Montagna. Io non ho mai discusso le buone finalità dell’opera, ma il grave errore della collocazione, vicino all’ingresso del campo, dove si allenano ragazzi e ragazze, cosa che fece infuriare e preoccupare genitori e allenatori.

Con questa sentenza, si è sancito, che in Italia, un paese che dovrebbe essere libero e democratico, una persona, per di più consigliere comunale, possa esprimere una legittima opinione e raccontare dei fatti accaduti realmente.

Non ho mai accusato di niente la Caritas e Don Palei, ovviamente non sono d’accordo con un centro d’accoglienza per clandestini, o come li chiamano loro richiedenti asilo, in mezzo a una città, ma qua la colpa non è certamente del Don, ma di chi ha autorizzato una simile assurdità!

Spero per il futuro che Don Palei rispetti la libertà di espressione degli altri, quando è fatta nel modo corretto e se avrà la bontà di relazionare gli spezzini, sui contributi che prende la Caritas, per l’accoglienza dei migranti, richiedenti asilo o clandestini, a seconda dei punti di vista, credo che farà una sana operazione di trasparenza, che uno che riveste un simile abito non dovrebbe avere remore a fare, visto che sicuramente è tutto in regola.

Da ultimo tengo a ringraziare, il mio Avvocato, Daniele Caprara, che con competenza e capacità, ha saputo esporre correttamente i fatti, per arrivare a una giusta sentenza".
 
 
 
                                                                                                   

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