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La proposta di legge del Gruppo PD contro le discriminazioni approda in consiglio regionale

Rossetti: "Una legge che non solo enuncia principi, ma che organizza sul territorio punti per la denuncia e l'accoglienza".

Dopo un lungo iter in commissione senza nessun risultato concreto, la proposta di legge del Gruppo PD contro le discriminazioni, primo firmatario il consigliere regionale Pippo Rossetti, viene portata in consiglio regionale per avviare l'iter di approvazione.

"Il tema del contrasto alla discriminazione rimane sempre un argomento cruciale, tutti i giorni continuiamo ad assistere ad atteggiamenti discriminatori nei molteplici ambiti della vita di tutti i giorni, sul lavoro, nel mondo dell'istruzione, della sanità, nel turismo, nel trasporto pubblico, basati sulle condizioni soggettive della persona, lo stato socio economico, la nazionalità, la disabilità, l'appartenenza ad una minoranza, l'orientamento sessuale e l'identità di genere, la lingua conosciuta. Questa proposta di legge vuole portare avanti e rendere organico e strutturato un progetto avviato dalla Regione nel 2009 - quello del Centro regionale territoriale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni - promuovendo il rafforzamento dei servizi forniti dagli enti locali, per offrire ai cittadini punti di ascolto e di riferimento per difendersi da attacchi discriminatori, promuovere l'integrazione e offrire gli strumenti necessari per superare condizioni di svantaggio legate a forme di discriminazione", dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti, primo firmatario della Legge presentata nel 2019 e che domani sarà discussa in consiglio.

"Una legge, quindi - osserva Rossetti - che non solo enuncia principi, ma che organizza sul territorio punti per la denuncia e l'accoglienza per conoscere i fenomeni e suggerire correzioni anche alle istituzioni, nei regolamenti, nelle norme e nelle procedure".

"Da tempo chiediamo che la regione sia un soggetto protagonista nel contrasto a ogni forma di discriminazione. La nostra proposta di legge consentirà di rafforzare la rete, con punti di raccordo e contatto tra enti e associazioni e con la nascita di un centro regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni. Auspichiamo che la Giunta e il Consiglio raccolgano questa esperienza di rete per garantire l'uguaglianza sostanziale tra i cittadini", aggiunge il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno in Regione Luca Garibaldi.

La legge, sostenuta anche da Arci, Acli e Alnof, chiede alla Regione che, come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e dalla nostra Costituzione, venga contrastata qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta fondata su nazionalità, sesso, colore della pelle, ascendenza o origine nazionale, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza a una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere, e ogni altra condizione personale o sociale.

L'obiettivo è garantire a tutti l'accesso ai servizi (abitazioni, prestazioni sanitarie, trasporto) attuando azioni positive per il superamento di eventuali condizioni di svantaggio legate a forme di discriminazione diretta e indiretta. Grazie a questa legge i soggetti pubblici o privati che stipulano qualsiasi accordo, anche non oneroso, con la Regione dovranno essere sottoposti a verifiche da parte degli Uffici Regionali competenti proprio nel contrasto della discriminazione. Inoltre la Regione Liguria è chiamata a garantire sia la formazione del personale regionale attraverso iniziative specifiche (introducendo anche nel codice di comportamento specifiche disposizioni antidiscriminatorie) sia a promuovere, d'intesa con gli Enti Locali e in collaborazione con soggetti pubblici e privati già attivi nel settore, strumenti informativi al fine di veicolare ai cittadini le informazioni utili per la tutela dei propri diritti.

"Sostengo e ritengo auspicabile l'approvazione del progetto contenuto in questa proposta di legge – aggiunge Chiara Volpato, presidente Acli Liguria - perché le discriminazioni rimangono un vulnus della nostra società, a partire dai diritti delle donne e dei migranti, spesso calpestati, come conferma la cronaca ogni giorno".

"Garantire a tutti i propri diritti non toglie niente a nessuno, anzi include più persone nella società. Garantire l'assenza di discriminazioni è un obiettivo importante per far sì che i diritti siano realmente fruibili da tutte e tutti", prosegue Stefano Kovac presidente Arci Liguria e Genova.

"Il fenomeno della crescente immigrazione e la persistente emarginazione sociale a cui assistiamo, evidenza la necessità dell'impegno a contrastare i fenomeni discriminatori anche attraverso strumenti legislativi che garantiscano alle persone la possibilità di essere tutelati, come prevede questa proposta di legge", conclude Liliana Marinos vice presidente Anolf Liguria e Genova.

 

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