"L’Associazione Culturale Mediterraneo e il Circolo Pertini hanno organizzato il ciclo di incontri "Socialismo e democrazia, uguaglianza e libertà. Storie, riflessioni, speranze”, che si svolgerà da gennaio a maggio 2023.
La prima iniziativa si terrà lunedì 23 gennaio alle ore 17 all’Auditorium della Biblioteca Beghi: verrà presentato il libro del politologo Antonio Floridia “PD un partito da rifare. Le ragioni di una crisi”. Con l’autore dialogheranno Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo, e il deputato Andrea Orlando, fondatore del Pd.
Il PD è stato fondato nel 2007 e da allora ha vissuto una costante caduta dei propri consensi elettorali: dai 12 milioni di voti del 2008 ai 5 milioni e 300mila delle elezioni del 25 settembre 2022. Di fronte a tutto ciò Antonio Floridia si pone alcune domande: è possibile ancora provare a riformare questo partito? E può essere davvero “rifatto”? E come? L’autore indaga le ragioni profonde della crisi del PD, ricostruendo la sua vicenda, analizzando i “miti fondativi” che ne hanno segnato le origini, il suo modello organizzativo, i tentativi (falliti) di rinnovarlo; la progressiva riduzione della sua capacità di parlare ai settori della società che un partito della sinistra dovrebbe in primo luogo proporsi di rappresentare; l’indeterminatezza della sua cultura politica e della sua identità.
Il Pd appare, sostiene Floridia, un “partito in gabbia”, intrappolato nel suo stesso impianto originario: ed è questo che rende a suo parere oggi molto difficile un vero processo di rinnovamento.
“Le due associazioni sono rigorosamente e gelosamente autonome rispetto a partiti e gruppi politici ma non sono affatto apolitiche – affermano i presidenti Giorgio Pagano e Nicola Caprioni -, la nostra collocazione culturale è nella sinistra, una sinistra nuova, plurale ma non informe e sbiadita, che potrà risorgere solo guarendo dalle sue piaghe: la mancanza di un’identità autonoma, di un punto di vista critico della società e di una rappresentanza sociale degli sfruttati, l’abbandono della visione solidaristica e cooperativa, il ‘governismo’ come unico orizzonte dell’agire politico possibile, il leaderismo correntizio e la riduzione della politica a mero strumento di promozione personale, quando non dei traffici nei bassifondi affaristici".
Così in una nota dell'Associazione Mediterraneo.