"Il futuro delle Province sarà il ritorno al suffragio universale e a funzioni certe per promuovere lo sviluppo dei territori, il tutto per garantire un maggiore supporto ai Comuni e direttamente ai cittadini - spiega il Presidente della Provincia della Spezia, Pierluigi Peracchini, a margine del Comitato Direttivo dell'Unione delle Province d'Italia che si è tenuto a Roma ed al quale ha partecipato come membro effettivo - Il Ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Roberto Calderoli ci ha confermato oggi che il disegno di legge cui sta lavorando il Governo, per rivedere la legge 56/14 sulle Province, reintrodurrà le elezioni dirette per Presidenti e Consigli e prevederà una Giunta provinciale, riportando tutti i mandati degli organi a 5 anni. Inoltre amplierà le funzioni di queste istituzioni, puntando sulla programmazione dello sviluppo locale e sugli investimenti diretti per i territori.
"Questo programma - prosegue - è indispensabile per garantire il ruolo delle Province quali riferimento fondamentale per i Comuni e per migliorare la qualità della vita dei cittadini intervenendo su servizi primari come scuole, strade, infrastrutture (ponti, viadotti e gallerie), ambiente, sistemi fognari, rifiuti, reti idriche, trasporto pubblico o edilizia, ma anche formazione scolastica e rapporto con le istituzioni europee. Il caso del territorio spezzino è un esempio concreto in cui la sinergia tra la Provincia e gli enti locali, soprattutto in aree in cui i piccoli Comuni hanno oggettive difficoltà infrastrutturali a gestire problematiche sempre più complesse, diventa fondamentale per la programmazione dello sviluppo e per gli investimenti coordinati diretti a creare servizi ed economia".
"Come Comitato Direttivo dell'Unione delle Province d'Italia stiamo lavorando per un nuovo concetto di Provincia che ci faccia uscire dallo stallo provocato da una assurda riforma. L'obiettivo è di avere un ente di semplificazione amministrativa la cui missione sarà la programmazione e il coordinamento dello sviluppo locale, la realizzazione degli investimenti propri e il sostegno ai Comuni. Una riforma che dovrà essere accompagnata dalle risorse necessarie, ma soprattutto che dia la possibilità di riorganizzare i nostri enti attraverso l'ingresso di nuovo personale altamente specializzato", conclude Peracchini.