Il Consiglio Comunale di Porto Venere ha votato a maggioranza per l'alienazione dei primi 12 immobili pervenuti con la sdemanializzazione militare. I nodi del Masterplan vengono al pettine: finalmente la Marina cede all'Ente i suoi immobili ma nessuno di questi viene preservato per usi pubblici: servizi per gli abitanti o i visitatori che sia. Tutti vengono venduti al miglior offerente, semplicemente vincolati ad una destinazione turistica".
Si tratta di un congegno ben costruito in cui l'interesse pubblico non viene minimamente tutelato. Il Sindaco Cozzani giustifica l'operazione come un impegno ormai preso in sede di Protocollo di Intesa, che prevede tra l'altro come compenso alla Marina Militare la manutenzione e ristrutturazione dei suoi stabilimenti balneari. Ma è proprio quella l'Intesa che abbiamo fortemente contestato e che Regione e Comune hanno invece pervicacemente perseguito!.
Speriamo che il procedimento di VAS (gestito dalla stessa Regione) ponga importanti paletti al Masterplan, o che la nuova amministrazione che uscirà dalle elezioni di maggio faccia marcia indietro ... Ma nel caso ci troveremmo con tutti gli immobili già trasferiti ai privati senza un piano che ne regolamenti l'utilizzo. A chi giova?
La nostra azione di contrasto al Masterplan continua, ancora più determinata: è ormai evidente anche in questo contesto la volontà di azzerare tutte le funzioni del Parco e favorire così un'azione speculativa sulle ultime porzioni di territorio non ancora urbanizzate, come la Palmaria, a discapito, oltre che dei suoi caratteri naturali e culturali, anche di tutti i suoi odierni fruitori.
Legambiente La Spezia