“Per moltissimi Oss ex Coopservice si apre il baratro della disoccupazione anche se, dopo molte pressioni ed insistenze dal nostro fronte politico e da quello sindacale, per 30 di loro ci sarà una opportunità di assunzione in Asl grazie alla procedura prevista dall’emendamento Rossomando. La realtà è però che per ora il bando di selezione non è ancora uscito mentre un fatto è ineluttabile: tra due settimane gli Oss ex Coopservice perderanno il sussidio salariale della cassa integrazione e dal primo gennaio saranno senza lavoro e stipendio.” Così Guido Melley, LeAli a Spezia, che continua: “Sta dunque per materializzarsi quella “bomba sociale” che abbiamo da tempo annunciato ed ora è doveroso chiedersi come sia stato possibile tutto questo.
Non c’è dubbio che le forze di governo che sono da anni alla guida di Regione e Comune abbiano una diretta responsabilità politica di quanto accaduto e c’è un filo conduttore che ha legato in questi anni tutto il centrodestra regionale e locale sulla vicenda Oss: il menefreghismo.
Il primo a fregarsene del destino di questi lavoratori è stato il presidente regionale Toti che non ha mai cercato veramente una soluzione alla loro stabilizzazione lavorativa, come se si trattasse di gente da espellere dal mercato del lavoro senza battere ciglio.
A seguire il Sindaco Peracchini che non si è mai preso a cuore la loro sorte, arrivando in più occasioni a rifiutare di incontrare gli stessi Oss per ascoltare le loro legittime proteste e dimenticando che sono nostri concittadini.
Negli ultimi mesi il centrodestra locale si è però superato dimostrando ancor più ignavia verso la vertenza Oss. In una recente seduta della 4 commissione consiliare con l’audizione dei sindacati l’assessore alla sanità Guerri non ha proferito parola per poi scappare alla chetichella al momento di assumere un qualsivoglia impegno a sostegno della causa di questi lavoratori e lavoratrici. Ed in questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un epilogo ancor piu’ miserevole con il presidente della stessa commissione sanità del Comune -un totiano di ferro- il quale ha deliberatamente ostacolato la convocazione di almeno un’altra seduta sulla vertenza Oss per ordini di scuderia arrivati direttamente da Genova.
Dopo il menefreghismo siamo dunque arrivati alla rimozione del problema: meglio non affrontare più la vicenda Oss che per tutti costoro va accantonata prima possibile. Come se si trattasse di auto vecchie da rottamare invece che di persone in carne ed ossa senza lavoro e futuro.”