L’obbiettivo è quello di superare i limiti attualmente imposti dalla normativa Programmi di sviluppo rurale, contenuti nei bandi del Parco Nazionale delle Cinque Terre, in merito agli interventi sui terreni incolti, sentieri e muri a secco da recuperare. Il Pd si schiera a favore degli agricoltori, “secondo noi il motore delle Cinque Terre risiede nel mantenimento del paesaggio e quindi nel potenziare e salvaguardare tutte le iniziative che riguardano l’agricoltura”, ha dichiarato il consigliere regionale PD Davide Natale.
Ciò a cui la proposta di legge fa riferimento sono le dimensioni minime per poter accedere al finanziamento, misure che prevedono ad esempio, per quello che riguarda i muretti a secco, una caduta del muro di almeno 20 metri quadrati, dimensioni importanti per quel che riguarda il territorio, che rispondono quindi a logiche che si attanagliano sulla storia e il paesaggio delle Cinque terre. Si tratta di interventi che, invece, secondo Natale, dovrebbero essere messi in atto ai primi accenni della caduta dei muretti a secco.
“Presenteremo a marzo, in sede della sessione di bilancio della Regione Liguria, un emendamento che vuole far diventare i muri un patrimonio pubblico. Come c’è una squadra del Parco che fa manutenzione sui sentieri, noi vogliamo che ci sia una squadra del reparto che faccia interventi sui muri in base ad una pianificazione annuale” ha aggiunto Natale, lo scopo è quello di far intervenire il parco in tutti quei casi in cui il privato non può intervenire, come nei terreni abbandonati, per i muri parzialmente crollati, per i muri che contengono delle strade pubbliche. Tutto ciò è emerso da un confronto con gli agricoltori della zona.
“Credo che ci sia l’esigenza di condurre una battaglia sulla questione di come gli strumenti regionali di sostegno all’agricoltura aiutano o non aiutano le coltivazioni in questi contesti - ha affermato l'On. Andrea Orlando – c’è un interesse di tutti nel fare in modo che si realizzi questa attività di difesa dei suoli, anche per quel che riguarda le applicazioni sulla stabilità e la tenuta idrogeologica”. Il tema affrontato è quindi quello di svolgere un lavoro che, non solo svolge una funzione di produzione di beni, ma che produce anche un paesaggio di manutenzione e sicurezza dei suoli.
“Il progetto riguarda anche un altro aspetto molto importante, quella dei muretti a secco è una tradizione secolare, c’è quindi il rischio di disperdere il know how. Rendere quindi anche economicamente sostenibile il mantenimento e la pratica è un fatto assolutamente importante”, sottolinea Jacopo Montefiori, segretario provinciale del PD. Si spera quindi che portato sul piano nazionale l’emendamento diventi un disegno di legge, volto a valorizzare le pratiche territoriali della zona delle Cinque terre, favorendo dei criteri non più standardizzati ma specifici per decretare lo stanziamento dei fondi.