Oggi si è capito perché molti dirigenti dem, soprattutto in Liguria, abbiano storto il naso alla rottura dell'alleanza con i grillini. Sono fatti della stessa pasta. Arrivare a usare l'aula del consiglio regionale come il palco di un comizio per fare squallida propaganda elettorale agitando cartelli dimostra il livello del senso delle istituzioni del Partito Democratico, alla disperata ricerca di visibilità e di un argine al travaso di voti verso il populismo pentastellato.
Come sempre il Pd riesce a sbagliare anche i tempi delle sparate. Abituati a chiudersi nei cinema, i dem continuano a vedersi altri film, citando il blocco degli interventi al San Martino. Ma non sanno, o fanno finta di non sapere ingannando i cittadini, che proprio oggi il sistema sanitario ligure ha fatto partire il piano straordinario di interventi chirurgici anche in orario notturno (fino alle 2) e di sabato mattina, per dare risposte alla richiesta di prestazioni.
Continuano a polemizzare sulla carenza di personale, che è un dato oggettivo a livello nazionale, ma dimenticano di dire che è di cinque giorni fa la pubblicazione delle graduatorie dei concorsi per assumere la cifra straordinaria di 1.000 persone tra infermieri e Oss in Liguria. E, vale la pena ricordarlo, sono peraltro loro che l'unica ricetta che conoscono è quella che prescrive di fare almeno tre volte al giorno gargarismi di proteste contro il concorso che in provincia della Spezia ha da poco assunto a tempo indeterminato 159 Oss.
Il Pd è quello che a Roma vota la riforma sanitaria nazionale e sul territorio accusa Toti perché la applica non riaprendo i pronto soccorso che loro avevano chiuso 10 anni fa. Un partito di lotta e di governo, che finalmente presto risolverà il proprio sdoppiamento della personalità. Come successo regolarmente finora in Liguria, questa loro linea farà in modo che anche in Italia tra due settimane avranno solo modo di mugugnare, magari con le mani incrociate davanti ai cantieri, che senza di loro partiranno.
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